Sindacato e lavoratori di Volkswagen provano a scongiurare chiusure e licenziamenti con un taglio agli stipendi

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Il Fatto Quotidiano ECONOMIA

Il sindacato dei metalmeccanici tedeschi IG Metall e il consiglio di fabbrica di Volkswagen sono pronti ad accettare una riduzione degli stipendi per tagliare i costi del colosso dell’auto senza ricorrere alla chiusura degli impianti e ai licenziamenti. È quanto prevede un piano per il futuro, che i rappresentanti dei lavoratori hanno presentato al management alla vigilia del prossimo round di contrattazione collettiva (Il Fatto Quotidiano)

Su altri giornali

Buona parte della filiera dell'automotive tedesca potrebbe entrare in sciopero generale se la dirigenza di Volkswagen non troverà un accordo con i sindacati sul piano per uscire dalla crisi. I rappresentanti dei lavoratori hanno presentato un progetto per ridurre i costi di 1,5 miliardi. (Start Magazine)

Adesso la mossa di Volkswagen che prevede la chiusura di tre stabilimenti in Germania è più chiara. Adesso perché – secondo un documento trapelato proprio oggi - il dato del costo della manodopera della casa di Wolfsburg risulta essere il più alto di tutti gli altri costruttori tedeschi o presenti su suolo teutonico. (Corriere della Sera)

Daniela Cavallo, la presidente dei Consigli di Fabbrica e portavoce dei lavoratori del gruppo Volkswagen, ha anticipato un piano per la riduzione dei costi di 1,5 miliardi di euro (il colosso tedesco punta ai 4 per il solo marchio dell'Auto del Popolo). (La Stampa)

Crisi Volkswagen: la proposta dei lavoratori

I lavoratori del gruppo Volkswagen in tutta la Germania hanno in programma di organizzare scioperi di massa a partire dall’inizio del mese prossimo. I leader sindacali non sono riusciti a raggiungere un accordo con l’azienda sul piano di riduzione dei costi che, al momento, si incentrerebbe su un taglio degli stipendi del 10%, riduzioni del personale e la chiusura di tre fabbriche. (Milano Finanza)

In cambio, il sindacato e il consiglio aziendale chiedono all’azienda automobilistica tedesca di garantire la sicurezza del posto di lavoro e il futuro dei nove stabilimenti in Germania. (il manifesto)

Da una parte ci sono i lavoratori e i sindacati, dall’altra un’azienda che deve fronteggiare l’agguerrita concorrenza asiatica, i maggiori costi dell’energia e la domanda delle elettriche in netto calo. (AlVolante)