Strage di Calenzano, i pm: “Un manager cercò di inquinare le prove”
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Quando gli investigatori sono entrati negli uffici Eni per l’ultima perquisizione a inizio febbraio hanno trovato una cartella datata 31 gennaio. Conteneva documenti prodotti successivamente al disastro al deposito di Calenzano, dove morirono cinque persone. Schede tecniche che secondo gli inquirenti sarebbero state appositamente create nel tentativo di depistare le indagini. Un tentativo di «ost… (La Repubblica Firenze.it)
Su altre fonti
Lo ha reso noto questa mattina il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli durante una conferenza stampa sugli esiti dell'indagine per il disastro avvenuto al deposito Eni di via Erbosa a Calenzano (Firenze) lo scorso 9 dicembre. (LA NAZIONE)
Gli attimi prima dell'esplosione a Calenzano (il Giornale)
«Abbiamo rilevato che negli ultimi tempi la Sardegna è rimasta fuori dalle interlocuzioni nazionali sul tema, ma ora, pur nella consapevolezza della sussistenza di criticità importanti, abbiamo ritenuto di dover riattivare i rapporti con Eni perché il compendio del Nord Sardegna rappresenta una realtà di rilievo primario per la Regione e abbiamo pertanto necessità di comprendere quali siano le reali prospettive di Eni nel territorio», ha spiegato l’assessore Cani. (SARdies.it)
Lo ha reso noto il procuratore Luca Tescaroli che ha anche deciso che si svolga un incidente probatorio alla luce dei risultati investigativi fin qui raccolti sulle esplosioni. (notiziediprato.it)
Nell'esplosione morirono 5 persone, altre due rimasero gravemente ferite. Le vittime sono Davide Baronti, 49 anni residente a Bientina, Gerardo Pepe, 45 anni di Cirigliano, p… (La Stampa)
"Quel deposito va tolto da lì, assolutamente". (LA NAZIONE)