Il Capodanno si veste di viola: spettacolo nei cieli maremmani dopo il tramonto

Il Capodanno si veste di viola: spettacolo nei cieli maremmani dopo il tramonto
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MASSA MARITTIMA – Non è la prima volta che il cielo si tinge di viola nelle nostre zone, ma in questo caso l’affascinante fenomeno atmosferico si è verificato proprio nella prima notte dell’anno. “La foto è stata scattata ieri sera, 1 gennaio 2025, dai Poggi di Prata (Massa Marittima) e riprende l’aurora boreale/Sar visibile fino alle nostre latitudini – dichiara Luisa Granelli, autrice della foto -. (IlGiunco.net)

Ne parlano anche altre fonti

Dopo alcuni mesi dal suo ultimo avvistamento, un nuovo e straordinario evento si è verificato nei cieli italiani proprio il primo giorno del nuovo anno. Diversi avvistamenti sono stati confermati non solo sulle regioni del Nord Italia, ma anche su quelle del Centro-Sud, in particolare nelle zone lontane dai centri abitati. (LaC news24)

https://apod.nasa.gov/apod/ap250107.html? La splendida immagine dell’aurora boreale che ha inaugurato l’anno nuovo è Astronomy of the Day oggi, 7 gennaio. (Unione Astrofili Italiani)

Un Sole irrequieto, che ha provocato due tempeste geomagnetiche, ha salutato il 2025: nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio si sono registrate spettacolari aurore boreali in buona parte dell’emisfero nord, visibili anche nel Nord Italia . (Gazzetta del Sud)

Swelto e la tempesta geomagnetica di Capodanno

Questa immagine, scelta dalla NASA come Astronomy Picture of the Day (APOD) il 7 gennaio 2025, racconta la visione di un'aurora boreale (evento raro, alle nostre latitudini, ma in quei giorni previsto) accompagnata da un arco SAR (Stable Auroral Red), un fenomeno ancor meno comune. (Focus)

– Più affascinante dei fuochi d’artificio, ma meno “arrogante” e rumorosa. Il fenomeno, annunciato solo poche ore prima dal Noaa (National oceanic and atmospheric administration), non ha tradito le attese degli appassionati, che si sono piazzati con le attrezzature per immortalarlo. (il Resto del Carlino)

La tempesta geomagnetica di classe G4 del primo dell’anno, all’origine delle intense aurore osservate anche dall’Italia nella notte tra l’1 e il 2 gennaio, ha rappresentato un’occasione unica per verificare il corretto funzionamento del nuovo magnetometro installato a fine novembre all’Inaf di Torino dal team di Swelto per misurare in tempo reale i disturbi del campo geomagnetico associati all’attività solare (Media Inaf)