Da Netanyahu a Musk e Vance, così Salvini tesse la tela di «ambasciatore»: il tempo è dalla mia parte
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La diplomazia «parallela» e le relazioni di Matteo Salvini. Il feeling con Elon Musk e la «rendita della coerenza». Il vicepremier leghista alza le sopracciglia quando gli si fa notare — come ha fatto anche sabato Antonio Tajani — che spesso i suoi interventi in campo internazionale sembrano debordare nei ruoli della premier Giorgia Meloni o del ministro degli Esteri. Un salviniano di stretta osservanza la dice così: «Tajani ha parlato di giustizia e di immigrazione (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Nè vale dire che del dilettantismo, cioè del non professionismo, più di un membro dell’attuale governo si fa vanto, per distinguersi, so… (La Stampa)
Il movimentismo salviniano degli ultimi giorni, ancor più agitato del solito, è dovuto alla prossima scadenza leghista: congresso federale di Firenze, fra due settimane. Non che il segretario tema concorrenti: nessuno gl’insidia il posto. (malpensa24.it)
Perché Meloni lo ha detto chiaro ai suoi fedelissimi e il messaggio è già rimbalzato nelle redazioni: «Se dopo il congresso della Lega del 6 aprile non la smette, gli svuoto il partito». Non con Putin, non con Bruxelles e neppure con Macron, ma con il suo vicepremier Matteo Salvini (LaC news24)
Roma – Mancano due settimane esatte al congresso della Lega che incoronerà di nuovo Matteo Salvini segretario del Carroccio. Poi qualcosa dovrà cambiare. (la Repubblica)
Poi lo ha ripetuto in un'intervista al Corriere della Sera : «L'ho detto e lo ripeto: la politica estera è una prerogativa del presidente del Consiglio e del ministro degli Esteri , non dei partiti». (Il Dubbio)
La pazienza di Giorgia Meloni è al limite. Non nei confronti delle opposizioni e per uno dei tanti guai internazionali, ma per la convivenza politica sempre più difficile con Matteo Salvini. Non passa giorno che il leader della Lega non faccia il controcanto alla linea ufficiale del governo: sui dazi, sull’Ucraina, su Starlink, e chi più ne ha più ne metta. (Open)