Domenicali saluta Martin: “Una storia di amore finita bene”
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– Il numero uno sulla carena lascia Ducati e trasloca su Aprilia. Jorge Martin saluta Borgo Panigale vincendo il titolo mondiale, ma anche con un contratto firmato con Noale per le prossime due stagioni, scelta frutto della decisione di Ducati di promuovere Marc Marquez e non lui nel team ufficiale Lenovo. Debutterà martedì nei test con la nuova moto e in casa rossa c’è sicuramente dispiacere per la perdita di un pilota veloce, velocissimo, ma anche la consapevolezza di aver dato fiducia a un grande campione ritrovato come Marquez. (Quotidiano Sportivo)
Ne parlano anche altri giornali
Nella Domenica del Gran Premio di Barcellona Ducati vince il Titolo Mondiale MotoGP™ per la terza stagione consecutiva con Jorge Martín in sella alla Desmosedici GP24 del team Pramac Racing. (MXBars.net)
A Barcellona il ragazzo è davvero diventato un uomo, il pilota è davvero diventato Campione del Mondo Capitalizza il passato. (Sky Sport)
Casole d’Elsa, 18 novembre 2024 – Pramac è l’emblema, l’archetipo, l’esempio e il simbolo di un’impresa sportiva storica: da Casole d’Elsa al tetto del mondo della MotoGp con Martin. L’azienda, nonostante l’espansione a livello mondiale, ha sempre tenuto nel senese il primo quartiere generale. (LA NAZIONE)
“Un Mondiale – continua il presidente Giani – che il team Pramac merita tutto. E lo merita l’amico Paolo Campinoti per averci creduto e averci fatto battere il cuore e averci fatto gioire. “ Paolo Campinoti, orgoglio toscano e amico, con il Team Pramac porta un po’ della nostra regione in cima al mondo del Moto GP”. (RadioSienaTv)
Jorge Martin è il campione del mondo della MotoGP 2024. Il pilota spagnolo all'ultima gara ha piegato la resistenza di Pecco Bagnaia, che ha ottenuto dieci punti in meno nonostante abbia vinto molti più Gp durante la stagione. (Fanpage.it)
Dodici mesi pieni di giorni buoni e cattivi, più buoni in verità, sono bastati a trasformare un giovane pilota di enorme talento, ma ancora un filo immaturo, in un campione del mondo degno dei traguardi destinati solo ai grandi. (La Gazzetta dello Sport)