Paolo Benvegnù e quella naturale propensione alla poesia
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Nel suo ultimo disco ‘È inutile parlare d’amore’, un pezzo si intitola 'Canzoni brutte': “Scrivere canzoni brutte / che possan piacere a tutti e a tutte” la dice lunga sulle pressioni che l’uomo e l’artista devono aver subito nel corso degli anni. E tutto questo perché? Perché Benvegnù sa solo scrivere canzoni belle. Perfette. Meravigliose (Rolling Stone Italia)
Ne parlano anche altre fonti
– Addio a Paolo Benvegnù. Il chitarrista, 59 anni originario di Milano, da molti anni viveva a Perugia dove nelle prossime settimane verrà celebrata una cerimonia laica di cui la famiglia darà notizia non appena possibile. (LA NAZIONE)
La notizia della morte di Paolo Benvegnù è di quelle che lasciano sgomenti. Tutte le morti dovrebbero lasciarci così, dirà qualcuno, ma è indubbio che la morte di un artista lasci un segno ulteriore, anche in chi non lo conosceva direttamente, di persona, ma solo attraverso le sue opere (sempre che sia possibile dire “solo” in questo caso). (MOW)
Le parole scelte dalla famiglia per annunciare la morte ad appena 59 anni lo descrivono pienamente: «Compagno padre, cantautore e amato da chiunque abbia avuto la fortuna di incontrarlo sulla propria strada». (il manifesto)
L’ha portato via a 59 anni un malore improvviso. Paolo Benvegnù, un maestro del cantautorato degli anni Duemila, è morto il 31 dicembre nella casa di famiglia a Toscolano Maderno, sul Lago di Garda. (la Repubblica)
Capaci di distillare parole di bellezza – un valore in sé – e anche di speranza come ha fatto Paolo Benvegnù nella sua ultima apparizione nella puntata del 30 dicembre 2024 di Via dei matti N. (la Repubblica)
Il miglior modo per ricordarlo è con un montaggio di tutti i brani eseguiti sul palco, montati in un unico video di 20 minuti, con upscale in formato HD rispetto alla versione originale che fu realizzata in Standard Definition. (Indie-eye)