Ora tutti conosceranno Paolo Benvegnù, ma a lui la celebrità non importava
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Paolo Benvegnù è morto. Scrivo di getto queste parole, con il cuore a pezzi, dopo essermi assicurato che questa notizia non fosse uno dei suoi scherzi. Ora succederà ciò che lui, con la sua ironia, avrebbe previsto: lo celebreranno tutti. Anche chi non lo conosceva, chi non aveva mai davvero ascoltato le sue canzoni. Quelle realizzate con gli Scisma, che hanno segnato un’epoca, e quelle che impreziosiscono la sua discografia personale, autentica e unica. (Il Fatto Quotidiano)
Su altre fonti
Perfette. Nel suo ultimo disco ‘È inutile parlare d’amore’, un pezzo si intitola 'Canzoni brutte': “Scrivere canzoni brutte / che possan piacere a tutti e a tutte” la dice lunga sulle pressioni che l’uomo e l’artista devono aver subito nel corso degli anni. (Rolling Stone Italia)
Aveva tanti legami con la Romagna Paolo Benvegnù, il cantautore morto all’improvviso ieri a 59 anni. Il 16 dicembre l’artista si era esibito a Rimini al Teatro Galli ma in tante altre occasioni, da Marina di Ravenna a Cesena e Bertinoro, aveva avuto modo di esibirsi davanti al pubblico romagnolo. (Corriere Romagna)
0 che va in onda su Rai 3. Il cantautore milanese Paolo Benvegnù se n'è andato il giorno dopo, l'ultimo giorno dell'anno, a cinquantanove anni. (il Giornale)
Poeta e cantautore finissimo, persona di splendente umanità e cortesia. Primo incontro con lui nel 2004, aveva appena pubblicato (dopo l’esperienza con gli Scisma, band seminale degli anni Novanta), il suo primo album “Piccoli Fragilissimi Film” ed era venuto a presentarlo in concerto al Teatro Frassati di Regoledo, invitato da Quadrato Magico. (La Provincia Unica TV)
Il suo ritornello-manifesto era contenuto nel brano Il mare verticale: “Io lascio che le cose passino e mi sfiorino”. Paolo Benvegnù, un maestro del cantautorato degli anni Duemila, è morto il 31 dicembre nella casa di famiglia a Toscolano Maderno, sul Lago di Garda. (la Repubblica)
Non dovrei essere io a omaggiare la musica e la poetica di Paolo Benvegnù; non potrei essere certamente io a raccontare la sua formazione, gli incontri decisivi con altri musicisti, la sua traiettoria artistica in questi trent’anni di carriera, i prestigiosi riconoscimenti ricevuti e le ingiuste frustrazioni subite. (la Repubblica)