Nell’era Trump è più difficile (anche da turisti) entrare negli Stati Uniti
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Nell’era Trump è più difficile (anche da turisti) entrare negli Stati Uniti Viaggio negli Usa di Trump. Questo fine settimana sono entrate in vigore diverse restrizioni di viaggio per i cittadini con passaporto nicaraguense, venezuelano o cubano nelle Americhe e per una selezione di altri otto Paesi con collegamenti piuttosto remoti con gli Stati Uniti Tuttavia, l’inasprimento delle politiche americane sull’immigrazione si fa sentire quotidianamente. (Travel Quotidiano)
Ne parlano anche altre testate
Dai messaggi anti Trump di un professore francese alla preoccupazione di Berlino, che cambia le linee guida per muoversi oltreoceano. La dura politica di gestione dei confini inizia ad avere le sue conseguenze (Open)
Tanto che Paesi come Gran Bretagna e Germania - che fanno parte del gruppo di Stati, come l'Italia, che per viaggi fino a 90 giorni possono entrare negli Usa senza visto, registrandosi con l'Esta - hanno avvisato i loro cittadini del rischio di essere arrestati "se violano le regole". (Adnkronos)
Alle frontiere statunitensi si stanno moltiplicando i casi di turisti in arrivo respinti o portati in centri di permanenza. Come spiega il Corriere della Sera, la Germania ha avvertito i suoi concittadini sui rischi. (Sky Tg24 )

Le autorità statunitensi, infatti, hanno discrezionalità totale nell’ammettere o respingere chi si presenta ai valichi di frontiera. Viaggiare negli Stati Uniti non è più come una volta. (ilmessaggero.it)
Non è un’avvertenza — come avviene per destinazioni problematiche come il Medio Oriente o alcune aree dell’Africa —, ma poco ci manca. «Le false dichiarazioni sul motivo del soggiorno o anche un leggero superamento della validità del visto possono portare all’arresto, alla detenzione e all’espulsione», si legge sul sito web. (Corriere della Sera)
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