Ma quanto avevamo bisogno di Roberto Benigni?

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Giovedì mattina, the day after, sono andata a fare colazione al bar sotto casa. «Mi ricordavo di Ventotene solo per il film di Virzì», diceva un signore, «poi nella stessa giornata sono arrivati Meloni e imbattibile Benigni». Venerdì ora di pranzo, bar diverso: «Come ci si iscrive a RaiPlay, voglio far risentire Benigni ai miei studenti?». C’è chi lo chiama servizio pubblico, ma la verità è che si chiama talento. (Vanity Fair Italia)

La notizia riportata su altri media

Poche parole, ma il cui riferimento è chiarissimo: "Caro estremista europeo della valle Italia! Ieri sera sei stato semplicemente grandioso!!!". Roberto Benigni conquista Adriano Celentano. (Liberoquotidiano.it)

Pierre Bourdieu ebbe a dire che, oggi, gli intellettuali sono la parte dominata della classe dominante. Fanno parte della classe dominante in virtù del loro capitale culturale, ma sono dominati perché, per poterlo offrire ai veri dominanti, devono modularlo in funzione dei rapporti di forza egemonici. (Radio Radio)

È partito piano il Benigni con il suo Sogno. Poi però quando ha cambiato passo non l’ha fermato più nessuno ed è venuta fuori una serata televisiva di quelle che vanno direttamente nella storia. (Il Fatto Quotidiano)

. Sono stati 4 milioni 396mila, pari al 28.1% di share, i telespettatori che ieri hanno seguito in diretta su Rai1 Il Sogno, la serata evento che Roberto Benigni ha dedicato all'Europa. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Nel 2004 Mondadori pubblicava il saggio "Senza radici", firmato da Marcello Pera, presidente del senato e dal cardinale Joseph Ratzinger, futuro Benedetto XVI. (MYmovies.it)

È il budget messo a disposizione dalla Rai a Roberto Benigni per portare in scena il suo «Sogno», la lectio magistralis sull'elogio dell'unità europea e la condanna dei nazionalismi portatori di odio. Le due ore di «utopia europeista» sono costate all'incirca un milione di euro. (il Giornale)