Meloni su Ventotene, urla e fischi alla Camera. La premier: "Ho solo letto un testo"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Nel suo intervento alla Camera sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo, la presidente del Consiglio ha citato alcuni passaggi del Manifesto di Ventotene dicendo: "Non so se questa è la vostra Europa ma certamente non è la mia". In Aula è scoppiata la bagarre fra urla e fischi e la seduta è stata sospesa più volte. Durissime le parole delle opposizioni: "Si inginocchi presidente del Consiglio di fronte a questi uomini e queste donne, altro che dileggiarli" ascolta articolo "Ho fatto arrabbiare? Ho letto un testo… non capisco cosa ci sia di offensivo". (Sky Tg24 )
La notizia riportata su altri media
Si accendono gli animi anche in Senato all'indomani della bagarre alla Camera dopo le parole della premier, Giorgia Meloni, sul manifesto di Ventotene. "Ciò che è avvenuto ieri alla Camera sul manifesto di Ventotene da parte della presidente del Consiglio è grave per la democrazia, per l'Europa, e se ne debba parlare in Aula", ha detto la capogruppo al Senato di Iv, Raffaella Paita, in apertura di seduta. (La Stampa)
Quando Matteo Richetti (Azione) ha preso la parola per spiegare che la premier non può strumentalizzare il manifesto che è stato scritto dopo anni di "dittatura fascista", il capogruppo di Fratelli d'Italia Galeazzo Bignami si è alzato in piedi dicendo: "Basta ma piantala", suscitando le proteste delle opposizioni che hanno reagito in maniera rumorosa e gridando "fuori fuori". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il dem Federico Fornaro che schizza verso i banchi del governo e urla: “Vergognati, studia”. Dietro di sé lascia la baraonda che cercava. (Il Fatto Quotidiano)

ROMA. Si accendono gli animi anche in Senato all'indomani della bagarre alla Camera dopo le parole della premier, Giorgia Meloni, sul manifesto di Ventotene. (La Stampa)
Bagarre in aula alla Camera e seduta sospesa dopo l’intervento di Giorgia Meloni, che ha scatenato il dissenso delle opposizioni. (LAPRESSE)
Ieri, alle 12,15. Arriva dopo un’intemerata contro il manifesto di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, i padri dell’europeismo, che il fascismo aveva confinato sull’isola, con altri … (la Repubblica)