Formula 1. Quando Eddie Jordan e il suo team accarezzarono un sogno mondiale

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Ci sono eventi sportivi che per un motivo o per un altro restano impressi negli almanacchi e nella memoria degli appassionati. Il Gran Premio del Belgio del 1998 è sicuramente uno di questi, e lo è stato, inaspettatamente, anche per un certo Eddie Jordan. Ma cominciamo dall’inizio. La stagione 1998 è per i ferraristi quella della speranza, dopo un 1997 vissuto sul filo del rasoio e culminato con il fattaccio di Jerez, il 1998 può essere l’anno per l'agognata consacrazione della Ferrari che manca ormai da 19 anni. (Automoto.it)

Ne parlano anche altri media

XPB ImagesSi è spento a 76 anni Eddie Jordan. Irlandese doc, Jordan divideva il lavoro in banca a quello di pilota arrivando a gareggiare nella F3 inglese (decimo nel 1980) e partecipando anche a qualche gara della serie europea di F3 e F2. (Italiaracing.net)

La famiglia dell'imprenditore ha annunciato la sua morte, ricordando il suo contributo al mondo delle monoposto e la sua carriera come esperto televisivo. È con grande tristezza che il mondo della Formula 1 piange la scomparsa di Eddie Jordan, ex proprietario del team Jordan Grand Prix, morto a 76 anni dopo una lunga battaglia contro un cancro aggressivo. (ilmessaggero.it)

Entrai a far parte della sua famiglia, tutti in chiesa la domenica, noi due al pub il sabato sera in perfetta tradizione irlandese. Parlare di Eddie Jordan al passato è molto doloroso per me. (Corriere della Sera)

Chi gli ha parlato qualche giorno fa a Cape Town, dove passava ormai molto tempo insieme ad altri amici della Formula 1, fra i quali Adrian Newey, lo aveva trovato come al solito allegro e combattivo. (Corriere della Sera)

La Formula Uno dalla Cina dice addio a Eddie Jordan, funambolico protagonista del Circo a quattro ruote sul finire del secolo scorso. A Shanghai stanotte si disputa la prima Sprint Race della stagione. (Quotidiano Sportivo)

Se ne è andato uno dei dei capostipiti della Formula 1 che fu. Il manager irlandese fondatore dell’omonima scuderia di Silverstone (oggi col nome di Aston Martin), che lanciò anche l’esordio di Michael Schumacher nel GP di Belgio ’91, era negli ultimi anni un volto e una voce conosciutissima a livello mediatico in alcune tv come intervistatore a caldo al termine delle sessioni, nonché cerimoniere sul podio e opinionista di numerose testate britanniche. (Liberoquotidiano.it)