Parolin: in Ucraina sviluppi preoccupanti, ci si fermi prima dell’irreparabile
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Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano Nessun commento da parte della Santa Sede sulla decisione della Corte penale internazionale di spiccare un mandato di arresto contro il premier israeliano Netanyahu per crimini di guerra, invece un appello forte, alla luce del crescendo di tensioni nel conflitto in Ucraina, a fermarsi “prima di arrivare all’irreparabile”. Poi un commento sulle parole del Papa perché si indaghi se quello a Gaza, dove il numero delle vittime ha superato le 44 mila, può essere configurato come “genocidio”: “Il Papa ha detto quello che è la posizione della Santa Sede e cioè che bisogna studiare queste cose, perché ci sono dei criteri tecnici per definire il concetto di genocidio”. (Vatican News - Italiano)
La notizia riportata su altri giornali
Giorgia Meloni ha commentato così la decisione della Corte penale internazionale di emettere un mandato di arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex (Secolo d'Italia)
Per la premier italiana le motivazioni della Corte Penale Internazionale "dovrebbero essere sempre oggettive e non di natura politica". A parlare del mandato di arresto internazionale per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e per l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant è anche Antonio Tajani: "Noi rispettiamo e sosteniamo la Cpi ma siamo convinti che quello che deve svolgere sia un ruolo giuridico e non politico" (Sky Tg24 )
LaPresse ha intervistato Abeer Odeh sul mandato d'arresto internazionale per Gallant e Netanyahu (LAPRESSE)
Dopo 44mila palestinesi uccisi la Corte penale internazionale spicca i mandati d’arresto per i leader israeliani Netanyahu e Gallant e il capo militare di Hamas Deif. L’accusa: aver intenzionalmente affamato e sterminato Gaza (il manifesto)
Israele aveva affermato di averlo ucciso in un attacco aereo, ma Hamas non ha mai riconosciuto formalmente la sua morte. La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso oggi mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant con l'accusa di crimini di guerra e contro l'umanità nell'ambito del conflitto a Gaza (Corriere della Sera)
Lo ha detto il ministro degli esteri e vicepremier, Antonio Tajani, a proposito del mandato di arresto a carico del premier israeliano Benjamin Netanyahu emesso dalla Corte penale internazionale. Noi esamineremo e leggeremo le carte per capire quali sono le motivazioni che hanno portato la Corte ad adottare questa scelta, rispettiamo la Corte, la sosteniamo, ma siamo altresì convinti che la Corte svolge un ruolo giuridico e non politico”. (Agenzia askanews)