In Italia i salari sono al palo, ma nel fantastico mondo di Giorgia va tutto bene

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Orticalab ECONOMIA

In Italia i salari sono al palo. La conferma, perché di tale si tratta, arriva dall’Ocse. La bassa crescita delle buste paga ormai è strutturale, soprattutto se rapportata a quella delle economie più avanzate. E ciò nonostante il record di occupazione registrato negli ultimi mesi. I dati aggiornati al primo trimestre 2024 confermano il primato negativo dell’Italia per i salari reali, cioè al netto dell’inflazione: con un -6,9% rispetto al quarto trimestre 2019, ovvero prima dello scoppio della Pandemia, il Belpaese è il peggiore nell’area euro (-2% la Germania, +0,1% la Francia), terzultimo fra i 38 paesi dell’Ocse superato in peggio solo da Repubblica Ceca e Svezia (Orticalab)

Su altre fonti

Uno slancio che però mostra dei rallentamenti da non sottovalutare, perché la forte inflazione influisce ancora molto sugli stipendi dei lavoratori. La buona notizia è che l’occupazione nei Paesi dell’area Ocse è quest’anno ai massimi storici. (Metropolitano.it)

Con dovizia di numeri e dettagli di grande interesse però. Perché a guardare con attenzione si scorgono i settori dove c’è maggior movimento: anche nel senso della crescita degli stipendi. (Open)

Nell’Italia della crescita occupazionale, orgoglio dell’attuale governo e cartina di tornasole del “cambio di passo” ventilato dalla premier Giorgia Meloni, i salari reali – quelli al netto dell’inflazione -, smentiscono l’evidenza con un calo del 6,9% nel primo trimestre 2024 rispetto al quarto trimestre del 2019, cioè l’epoca pre-Covid. (Il Diario del Lavoro)

Sul lavoro più fiducia senza eccessi di ottimismo

Salari reali ancora inferiori al pre-pandemia, gender gap, disoccupazione in calo e contratti collettivi rinnovati in aumento. Sono queste le novità sottolineate nella nota sull’Italia dell’Emploment Outlook 2024 che fotografa lo stato di salute del nostro mercato del lavoro. (Corriere della Sera)

Introduzione (Sky Tg24 )

Esortano a un approccio consapevole dei punti di forza dell’Italia, il più possibile distante da visioni partigiane - inclini a selezionare i dati più sconfortanti per dipingere scenari apocalittici o a cogliere soltanto quelli positivi per tratteggiare un Paradiso in terra - e infine volto a guardare al di là della mera contingenza per riflettere invece sulle sfide future. (L'Eco di Bergamo)