Perché Mario Draghi è l’antidoto europeo allo strapotere di Donald Trump ed Elon Musk

Perché Mario Draghi è l’antidoto europeo allo strapotere di Donald Trump ed Elon Musk
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Milano Finanza ESTERI

Ultim'ora news 8 novembre ore 20 Divisi non si va da nessuna parte. Lo sappiamo bene dai tempi del Covid e ce lo ha ricordato Mario Draghi parlando al vertice europeo di Budapest, probabilmente volendo mandare un monito anche a Viktor Orbán che tende a fare da solo con Vladimir Putin e tra poco anche con Donald Trump. Spingere sull’acceleratore della condivisione europea è diventata una necessità impellente con il ritorno alla Casa Bianca del magnate che nessuno voleva ma tutti hanno votato, affiancato non più dallo spiantato mattoide Steve Bannon ma dal suo finanziatore e ideologo Elon Musk, il quale segna un netto cambio di passo nella prossima amministrazione statunitense. (Milano Finanza)

Su altri media

Dunque l'Ue si troverà a dover "negoziare" con Washington, ma dovrà farlo senza dividersi e anzi cercando di recuperare il gap nel settore dell'hi-tech. È questo, a grandi linee, il sunto dell'intervento di Mario Draghi ai leader riuniti allo stadio Puskas di Budapest dove è in corso la riunione informale dei Capi di Stato o di governo del Consiglio europeo. (Today.it)

Il 7-8 novembre, i nostri leader europei si sono riuniti a Budapest per discutere e adottare un atto di primo piano del semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione affidato al presidente ungherese Viktor Orban. (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile)

Se serviva una smentita alle voci, in verità assai poco attendibili, che si erano diffuse qualche giorno fa dopo l’incontro tra Schlein e Draghi, sull’eventualità che potesse toccare a lui, al momento opportuno, ricostruire la coalizione di centrosinistra (superando chissà come la contrarietà e i pregiudizi personali di Conte), è bastato ascoltare il suo discorso ieri a Budapest per capire che è … (La Stampa)

IL VIDEO. Ue, von der Leyen: il rapporto Draghi focus del summit di Budapest

Chissà se qualcuno ieri ha applaudito Mario Draghi, come accadeva spesso qualche anno fa in Italia, quando ha detto che sicuramente «la presidenza Trump farà grande differenza nelle relazioni tra gli Stati Uniti e l’Europa». (Liberoquotidiano.it)

PUBBLICITÀ I 27 leader dell'Unione Europea hanno approvato il tanto atteso "New European Competitiveness Deal" per dare una scossa all'economia stagnante del blocco e colmare il crescente divario con gli Stati Uniti e la Cina. (Euronews Italiano)

Questi i punti più importanti individuati dal rapporto di Mario Draghi sul futuro della competitività europea, a cui bisognerà dare seguito nei prossimi anni, ha sottolineato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio europeo di Budapest con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il primo ministro ungherese Viktor Orban. (il Dolomiti)