Il caso Belle Steiner, recensione: il ritratto della società contemporanea nel thriller di Benoît Jacqot
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La nostra recensione de Il caso Belle Steiner, il nuovo film di Benoît Jacqot con Guillaume Canet e Charlotte Gainsbourg: un thriller avvolto da un’aura noir che esplora il peso del giudizio sociale, in uscita nei cinema In una società dove è estremamente facile insinuarsi nelle vite altrui, condividere ogni esperienza con un semplice click e giudicare sommariamente ciò che accade dietro le porte chiuse, come si può uscire immacolati quando si è coinvolti in uno scandalo? È il dilemma di Pierre, l’enigmatico protagonista de Il caso Belle Steiner, il nuovo film del regista francese Benoît Jacquot, che si trova improvvisamente escluso dalla vita sociale della piccola città di provincia in cui vive perché principale sospettato di un misterioso caso di omicidio. (Spettacolo.eu)
Su altri giornali
Quando è avvenuto l’omicidio, in casa c'era solo Pierre – che insegna matematica al Liceo Simenon, dove la ragazza studiava. I sospetti si concentrano su di lui. (la Repubblica)
Il caso Belle Steiner, il film di Jacquot è un thriller psicologico che esplora i temi della colpa, del sospetto e della pressione sociale (Vogue Italia)
Se finito l’intrigante Il caso Belle Steiner, proprio tra l’ultimo fotogramma del girato e il primo dei titoli di coda, appare un disclaimer del genere è come legargli alla caviglia una pietra e farlo finire giù in fondo al mare dell’oblio. (Il Fatto Quotidiano)
Questa pellicola, basata su un romanzo di Georges Simenon, è diventata oggetto di dibattito non solo per la sua trama avvincente, ma anche per le polemiche che hanno circondato il suo regista. (SofiaOggi.com)
Chi ha ucciso Belle? Dal romanzo La morte di Belle (1957, in Italia edito da Adelphi) di Georges Simenon, il gran belga tradotto in 47 lingue con 550 milioni di copie vendute nel mondo, Il caso Belle Steiner dà alla coppia di provincia Guillaume Canet e Charlotte Gainsbourg il fondamentale compito di precipitarci nel noir e farci riflettere su presunzione di innocenza, processi mediatici, giudizi e pregiudizi popolari. (cinematografo.it)
Prima dei titoli di coda di Il caso Belle Steiner, sullo schermo compare un disclaimer, in francese, che si riesce a leggere a malapena da tanto poco ci resta, e che dice “l'équipe del film condanna qualsiasi forma di aggressione e molestia e afferma la sua solidarietà alle vittime e alla liberazione della loro parola”. (ComingSoon.it)