Con Donald e con l'Ue. La cautela di Meloni. Ma Roma continuerà a sostenere l'Ucraina
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Che non ci sarebbero stati scontri né tensioni all'interno della maggioranza era chiaro da giorni. E addirittura inequivocabile da lunedì pomeriggio, quando - dopo una telefonata tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini - la Lega ha deciso di mettere la sordina alle polemiche dell'ultima settimana sul piano ReArm Europe presentato a Bruxelles da Ursula von der Leyen. Un segnale in vista dell'appuntamento di ieri in Senato, dove la premier ha tenuto le consuete comunicazioni al Parlamento che precedono ogni Consiglio europeo (oggi si replica alla Camera). (il Giornale)
Se ne è parlato anche su altri giornali
L’attacco al documento europeista scritto nel 1941 dagli antifascisti Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi durante il confino politico nell’isola, ha avuto l’effetto voluto: con la reazione furiosa e impotente delle opposizioni alla Camera dei deputati, e la maggioranza plaudente. (Corriere della Sera)
La premier si trova davanti a un bivio. O sconfessa il via libera dato a Ursula o va allo scontro con Salvini (LA NOTIZIA)
“Mandato per Meloni? Legga la risoluzione, il mandato all’interno della risoluzione è molto chiaro ed è stato votato compattamente da tutta la maggioranza”. Lo ha dichiarato a LaPresse il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari, rispondendo alle domande di chiarimento sulla posizione che potrà assumere al Consiglio europeo Giorgia Meloni sul piano di riarmo dell’Unione. (LAPRESSE)
«Meloni ha il mandato per difendere l’interesse nazionale italiano. E poco prima, aveva detto lo stesso il capogruppo leghista alla Camera, Riccardo Molinari: «La Germania si è fatta la sua modifica costituzionale fregandosene delle regole europee e fregandosene del Rearm Eu. (Corriere della Sera)
Davanti il Consiglio europeo della verità. Alle spalle il caos in Parlamento, la ressa sull'Europa che è stata e a Ventotene ha mosso i primi passi. (ilmessaggero.it)
Molinari: La Lega dà piena fiducia a Giorgia Meloni in Ue 19 marzo 2025 Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev (Il Sole 24 ORE)