Salvini smentisce l'attrito con Meloni sugli Usa: "È Scherzi a parte, non giornalismo"
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Il vicepremier Matteo Salvini smentisce ogni sorta di attrito con la premier Giorgia Meloni rispetto ai rapporti con il vicepresidente Usa J.D. Vance. E lo fa in modo netto, stamane, con un parallelismo ironico tra le ricostruzioni dei quotidiani e la nota trasmissione "Scherzi a parte". Ecco le parole del ministro del Turismo, nel suo intervento alla scuola di formazione della Lega. "I giornali di oggi: 'Salvini chiama Vance perché c'è una guerra con la Meloni a chi fa più telefonate negli Stati Unitì. (il Giornale)
Su altri giornali
Un’ombra che inquieta tanto Matteo Salvini quanto Giorgia Meloni, perché potrebbe diventare l’asso nella manica del Quirinale in caso di crisi del governo. C’è un’ombra che aleggia sui corridoi della politica italiana e porta il nome di Guido Crosetto. (Il Giornale d'Italia)
"La politica estera la fa il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri. Il resto sono iniziative legittime personali. Sono queste le posizioni ufficiali del governo". Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine della convention di Forza Italia a Palermo. (la Repubblica)
Con queste parole il leader della Lega Matteo Salvini ha smentito che la chiamata di ieri con il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance abbia avuto anche uno scopo politico. Molti retroscena hanno riportato l'intenzione di Salvini di avvicinarsi all'amministrazione Trump, magari anche di organizzare una visita a Washington prima che Giorgia Meloni venga invitata alla Casa Bianca. (Fanpage.it)
"I giornali di oggi: 'Salvini chiama Vance perché c'è una guerra con la Meloni a chi fa più telefonate negli Stati Uniti'. È 'Scherzi a parte', non è giornalismo. Io sono vicepresidente del Consiglio e chiamo non dico il mio omologo perché è superiore a me per importanza, per parlare di trasporti. (Adnkronos)
Ma è scherzi a parte, non è giornalismo… Io sono vicepresidente del Consiglio e chiamo, non dico il mio omologo perché è ovviamente superiore a me, però io chiamo il vicepresidente degli Stati Uniti per parlare di trasporti. (Il Fatto Quotidiano)
Qualcosa sta cambiando. Matteo Salvini e Giuseppe Conte lo percepiscono, lo avvertono nelle parole, nei gesti, nei movimenti dietro le quinte di Palazzo Chigi e del Quirinale. (Il Giornale d'Italia)