Leonardo Bertulazzi, ex brigatista, arrestato in Argentina

Leonardo Bertulazzi, ex membro della colonna genovese delle Brigate Rosse, è stato arrestato a Buenos Aires. Bertulazzi, oggi settantaduenne, aveva ottenuto lo status di rifugiato politico nel 2004 dalla Commissione nazionale per i rifugiati (CONARE). Tuttavia, le autorità argentine hanno revocato questa risoluzione in seguito a una nuova richiesta di estradizione da parte del governo italiano guidato da Giorgia Meloni.

Bertulazzi era latitante dal 1980, dopo essere fuggito dall'Italia per sfuggire a una condanna a 27 anni di carcere per sequestro di persona e banda armata. Già nel 2002 era stato arrestato a Buenos Aires, ma due anni dopo gli era stato concesso lo status di rifugiato politico. La sua presenza in Argentina era nota da tempo, ma solo recentemente le autorità locali hanno deciso di procedere con l'arresto.

Il governo italiano ha presentato una nuova richiesta di estradizione, che ha portato alla revoca dello status di rifugiato di Bertulazzi. Le autorità argentine hanno collaborato con quelle italiane per assicurare l'arresto dell'ex brigatista, che ora potrebbe essere consegnato alla giustizia italiana.

L'arresto di Bertulazzi ha suscitato diverse reazioni in Italia. Massimo Coco, figlio del procuratore generale Francesco Coco ucciso dalle Brigate Rosse nel 1976, ha chiesto di riaprire il caso e di sentire Bertulazzi. Coco ha sottolineato che, a quasi 50 anni dall'omicidio di suo padre, non c'è ancora una verità giudiziaria su chi abbia sparato.

L'arresto di Bertulazzi è solo l'ultimo di una serie di ex brigatisti che hanno trovato asilo all'estero per sfuggire alle condanne italiane. Molti di loro vivono ancora tranquillamente la propria vita all'estero, protetti dalle leggi che ne impediscono l'estradizione. Tuttavia, l'arresto di Bertulazzi rappresenta un passo avanti nella lotta contro l'impunità per i crimini commessi durante gli anni di piombo.

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