Tar Sicilia respinge richiesta di sospensione del calendario venatorio

- Il Tar della Sicilia ha recentemente respinto la richiesta di sospensione cautelare del calendario venatorio 2024-2025, avanzata da diverse associazioni ambientaliste, tra cui Wwf, Legambiente, Lipu, Enpa e Lndc. L'ordinanza del tribunale amministrativo ha giudicato ragionevoli le motivazioni presentate dall'Assessorato regionale dell'Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, che si è discostato dalle raccomandazioni non vincolanti dell'ISPRA.

Il calendario venatorio, regolamentato con Decreto assessoriale del 17 luglio scorso, ha autorizzato l'apertura anticipata della stagione venatoria, cosiddetta "preapertura", nei giorni 1, 2, 4, 7, 8 e 11 settembre per alcune specie selvatiche di uccelli. Inoltre, l'apertura generale della stagione venatoria è stata fissata al 15 settembre, anziché all'1 ottobre, per le altre specie animali cacciabili.

A seguito dei recenti ricorsi presentati in diverse regioni da sigle ambientaliste contro i calendari venatori, il Presidente di Agrivenatoria Biodiversitalia, Niccolò Sacchetti, ha incaricato i legali dell'associazione di costituirsi con un intervento "ad opponendum". Questo perché, tra le motivazioni dei ricorrenti, ha destato un forte allarme in AB quella volta a dimostrare che la caccia sia in contrasto con la Costituzione della Repubblica e quindi sia un'attività illegittima secondo una erronea interpretazione della nuova formulazione dell'articolo 9.

Parallelamente, la Giunta della Regione Veneto, su proposta dell'Assessore Cristiano Corazzari, ha approvato due delibere che ripristinano la stagione della caccia dopo la sospensione decisa dal Tar. Il primo provvedimento è intervenuto sul calendario venatorio regionale 2024-2025, approvato il 10 giugno scorso, stabilendo il carniere giornaliero e stagionale per le specie Mestolone, Marzaiola e Tordo sassello

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