Un dramma familiare a Napoli: una bambina al centro di una contesa tra clan

Una bambina di tre anni è diventata il fulcro di una contesa familiare a Napoli, con conseguenze che hanno portato all'arresto di nove persone, tra cui i nonni paterni e il padre già detenuto.

La situazione è degenerata quando i parenti paterni hanno tentato di strappare la bambina alla madre. Quest'ultima è stata oggetto di minacce e percosse, anche per piccoli ritardi durante gli incontri con i nonni paterni. Questi ultimi, ritenuti a capo del clan De Martino di Napoli, si presentavano agli incontri a bordo di un'auto, accompagnati da altri bambini, usati come "scudi", e scortati da un gruppo di affiliati in sella a moto e scooter, con armi in bella vista.

L'indagine dei carabinieri della Compagnia di Torre del Greco ha portato all'arresto di 9 persone ritenute legate alla camorra; altre sette persone risultano indagate. La "consegna" della bambina avveniva in un parcheggio, tra i nonni materni e quelli paterni.

La realtà supera la fantasia nella triste vicenda che ruota intorno a una bambina, figlia di una ragazza, vittima di una relazione finita male, e il rampollo di una famiglia malavitosa della periferia di Napoli. Minacce di morte, a mano armata, per la nipotina contesa, e un'auto, con a bordo bimbi usati per dissuadere i rivali dal compiere agguati, scortata da scooter in sella ai quali c'erano affiliati armati di tutto punto.

Francesco De Martino, boss dell'omonimo clan di Ponticelli, Napoli Est, temeva di finire in un agguato di camorra. Per questo motivo, quando doveva andare a prendere la nipotina nel luogo convenuto, lo faceva soltanto a determinate condizioni: scortato da uomini armati o con altri bambini in automobile da usare come scudo.

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