Il calcio italiano: un punto di svolta dopo la sconfitta contro la Svizzera

L'Italia, una volta una potenza del calcio, si trova ora in un momento di riflessione dopo la recente sconfitta contro la Svizzera. Questo risultato ha messo in luce le sfide che il calcio italiano sta affrontando, non solo in questo torneo, ma da settembre 2021.

Il calcio in Italia è più di uno sport, è un movimento che non ha eguali nel paese. Si vive di calcio 12 mesi all'anno e senza questo "giochino" che appassiona milioni di tifosi, non ci sarebbero giornali, trasmissioni e neanche influencer o youtubers che cercano di indirizzare l'opinione pubblica.

Cesare Prandelli, ex allenatore della nazionale italiana dal 2010 al 2014, ha espresso la sua visione su come ricostruire la squadra. Secondo Prandelli, il talento deve essere liberato per tornare a essere grandi. Anche se ha avuto momenti difficili, dopo il Brasile il suo ciclo si è concluso.

Luciano Spalletti, un altro noto allenatore italiano, è impaziente di ricominciare. Nonostante la dura sconfitta in questo Europeo, Spalletti è sicuro che sarà metabolizzata presto e gli azzurri si presenteranno carichi alla sfida con la Francia a settembre.

Il calcio italiano è vicino al punto di non ritorno, ma cambiare si può, basta volerlo. Tre anni fa, l'Italia era sul tetto d'Europa, ora è già fuori dopo una figura pessima. Dopo le grandi delusioni, ci si interroga sui problemi del calcio italiano, cercando di capirne i motivi e trovare rimedi.

Si parla spesso della crisi di vocazione, del fatto che i ragazzi di oggi passano giornate intere davanti agli schermi di un pc o a smanettare sullo smartphone anziché scendere in strada per giocare a calcio. Ma ci si dimentica che questo accade anche nel resto del mondo.

Il problema del calcio italiano e, di conseguenza, della Squadra nazionale, ha compiuto la maggiore età: ha 18 anni di storia alle spalle. È ipocrita valutare il presente sulla base degli ultimi novanta minuti. La situazione attuale è il risultato di anni di mediocrità e le colpe sono chiare. È tempo di cambiare per il bene del calcio italiano.

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