Eni supera le aspettative con un forte semestre

Eni, la multinazionale italiana del settore energetico, ha chiuso un semestre forte, superando le stime degli analisti. Il titolo Eni ha registrato una crescita del 3,3%, chiudendo a 14,49 euro, grazie a una produzione semestrale superiore alle previsioni e a un'accelerazione significativa del piano di dismissioni.

Nel secondo trimestre, Eni ha registrato un utile operativo proforma adjusted di 4,1 miliardi di euro, in calo del 3% rispetto all'anno precedente, ma superiore ai 3,77 miliardi previsti dal consenso. L'utile netto adjusted è stato di 1,5 miliardi, in calo del 21% rispetto al secondo trimestre 2023, ma ancora una volta superiore alle stime, che erano di 1,42 miliardi.

Il core business dell'esplorazione e produzione ha contribuito con un 26% dell'utile operativo pro forma adjusted, portando Eni a chiudere il semestre con risultati superiori alle stime degli analisti. Questi risultati positivi hanno portato Eni, guidata da Claudio Descalzi, a rivedere al rialzo alcuni target per il 2024, tra cui l'ebit proforma adjusted, che ora è previsto a 15 miliardi.

Eni prevede di accelerare il piano di buyback rispetto alla scadenza di aprile 2025. Questa decisione è stata presa sulla scia dei solidi risultati finanziari del primo semestre, che hanno visto un utile operativo di oltre 4 miliardi e una produzione di combustibili in crescita del 6%.

Nonostante la crisi del gas, Eni ha tagliato la metà del 2024 con un utile netto di 3,1 miliardi, superiore del 10% alle attese del mercato, sebbene un terzo in meno rispetto alla metà del 2023. La generazione di cassa, molto vicina ai 4,1 miliardi di risultato operativo, indica una forte crescita organica, basata sull'aumento del 5% dei barili prodotti. Questi risultati incoraggianti permettono a Eni di guardare al futuro con ottimismo, nonostante le sfide del mercato energetico globale.

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