Netanyahu si rivolge al Congresso Usa tra proteste e tensioni

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha tenuto un discorso storico al Congresso degli Stati Uniti il 24 luglio, in un momento di crescente tensione tra Israele e il suo principale sostenitore militare, a causa della guerra a Gaza.

Netanyahu ha definito la guerra in corso in Medio Oriente come "uno scontro tra barbari e civiltà". Ha ricordato il 7 ottobre, giorno in cui "il paradiso si è trasformato in inferno", promettendo che "quando Israele e America stanno insieme, noi vinciamo, loro perdono".

Nonostante avesse snobbato il piano per un cessate il fuoco del Presidente Joe Biden, Netanyahu ha continuato imperterrito nell’invasione di Gaza. Questo ha portato a critiche sempre più forti da parte di Washington, in particolare per il crescente tributo di vittime civili causato da oltre nove mesi di guerra nel ristretto territorio costiero.

Le proteste in Israele delle famiglie degli ostaggi presi da Hamas stanno causando problemi a Netanyahu anche in patria. Questo contesto di tensione interna si aggiunge alla situazione di conflitto esterno, rendendo ancora più complessa la posizione del primo ministro israeliano.

Nel suo discorso al Congresso, Netanyahu ha cercato di raccogliere il sostegno bipartisan, in un momento in cui il suo Paese è sotto pressione sia a livello interno che internazionale. Nonostante le difficoltà, Netanyahu ha ribadito la sua determinazione a vincere, sottolineando l'importanza dell'alleanza tra Usa e Israele per il trionfo delle forze della civiltà.

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