Tajani: «La politica estera è decisa dal governo, non dai partiti»

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Il Dubbio INTERNO

Nella giornata di ieri Antonio Tajani , vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, aveva già espresso la sua posizione sulla telefonata tra il vicepresidente degli Stati Uniti JDVance e il leader della Lega Matteo Salvini . Poi lo ha ripetuto in un'intervista al Corriere della Sera : «L'ho detto e lo ripeto: la politica estera è una prerogativa del presidente del Consiglio e del ministro degli Esteri , non dei partiti». (Il Dubbio)

Se ne è parlato anche su altri media

Il movimentismo salviniano degli ultimi giorni, ancor più agitato del solito, è dovuto alla prossima scadenza leghista: congresso federale di Firenze, fra due settimane. Non che il segretario tema concorrenti: nessuno gl’insidia il posto. (malpensa24.it)

La premier non nasconde l'irritazione dopo l'ennesimo affronto con la telefonata a J.D. Vance: «Il 6 aprile si cambia registro» (Open)

Un salviniano di stretta osservanza la dice così: «Tajani ha parlato di giustizia e di immigrazione. Il feeling con Elon Musk e la «rendita della coerenza». (Corriere della Sera)

Roma – Mancano due settimane esatte al congresso della Lega che incoronerà di nuovo Matteo Salvini segretario del Carroccio. E quella è la deadline che Giorgia Meloni, parlando con fedelissimi (e con Antonio Tajani), sembra avere fissato: fin lì pare disposta a tollerare gli smarcamenti così accentuati del suo vice leghista in politica estera. (la Repubblica)

Cosa diamine aspetta la pre… (L'HuffPost)

Epperò la telefonata fra lui e JD Vance, vicepresidente degli Stati Uniti con la delega alle espressioni truci, così strombazzata su X, ha prima di tutto fatto allarmare gli alleati della Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. (QUOTIDIANO NAZIONALE)