Mais, grano, soia e girasole non usciranno dall'Ungheria fino al 22 maggio per combattere l'aumento dei prezzi causato dal conflitto in Ucraina. La dichiarazione del ministro dell'agricoltura Istvan Nagy al canale televisivo RTL interessa beni di prima necessità alimentare quali di cereali, soia e girasole L'Ungheria ha stoppato l'export di cereali, e gli allevamenti italiani, e fra questi quelli del polo avicolo modicano, il più importante polo avicolo del Sud Italia, rischiano…
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La guerra tra Ucraina e Russia continua e, con essa, anche le decisioni drastiche dei paesi. Si tratta di 8,5 milioni di maiali, 6,5 milioni di bovini e 6 milioni di pecore Decisione drastica dell’Ungheria: i rischi per l’Italia. Ormai è chiaro a tutti: l’Italia pagherà un caro prezzo a causa della sua dipendenza da altri paesi nell’importazione di materia prime. La guerra tra Ucraina e Russia sta devastando il mondo intero, generando decisioni drastiche…
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La raccolta solidale di generi alimentari prodotti dagli agricoltori di Campagna Amica del mercato di Porta Romana prosegue on line attraverso il sito https://spesamilanoportaromana.campagnamica.it/ nella sezione “Un aiuto per l’Ucraina” Ultimo aggiornamento il 11 Marzo 2022 – 12:29. (mi-lorenteggio.com) Milano, 11 marzo 2022. I pacchi solidali sono stati portati al Consolato generale ucraino di Milano di via Ludovico di Breme da rappresentanti di Coldiretti Lombardia e…
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Un errore imperdonabile che è possibile recuperare poiché ci sono le condizioni produttive, le tecnologie e le risorse umane per raggiungere in Italia l’autosufficienza alimentare” Serve un opportuno intervento della Commissione europea per fermare un comportamento assurdo ed assicurare il regolare funzionamento del mercato unico”. “E’ stata notificata a Bruxelles una decisione che compromette il mercato unico – spiega Roberto Moncalvo, delegato confederale di Coldiretti Cuneo – e mina le…
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All’inizio del 2022, erano cinque le imprese vietnamite esportatrici di pangasio verso il mercato russo. Guerra in Ucraina: problemi con le esportazioni di pangasio dal Vietnam – Una tra le tante conseguenze della guerra in Ucraina è rappresentata dai problemi alle esportazioni di pesce pangasio proveniente dal Vietnam. Fino allo scorso anno, infatti, la Russia era un mercato forte per il pangasio del Vietnam con un valore di 32,5 milioni di dollari, in crescita del 72,5% rispetto allo…
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“L’aumento di mais e soia sta mettendo in ginocchio gli allevatori che devono affrontare aumenti vertiginosi dei costi per l’alimentazione del bestiame (+40%) e dell’energia (+70%) a fronte di compensi fermi su valori insostenibili – continuano Reggio e Furia -. “Un errore imperdonabile che è possibile recuperare poiché ci sono le condizioni produttive, le tecnologie e le risorse umane per raggiungere in Italia l’autosufficienza alimentare Già ad oggi la Russia controlla circa il 29% delle esportazioni…
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L’Italia dipende dall’estero Nel 2021, dall’Ungheria, sono arrivati in Italia ben 1,6 miliardi di chili di mais, 0,65 miliardi di chili dall’Ucraina per un totale di 2,25 miliardi di chili. «Effetti della guerra già presenti» È l’allarme lanciato da Coldiretti Treviso per bocca del presidente Giorgio Polegato: «La guerra non è una cosa lontana. A causa della mancanza di mangime per animali, un’azienda su quattro rischia di scomparire perché sarà costretta ad abbattere i capi prima che muoiano di…
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Molte le voci critiche nei confronti delle misure decise unilateralmente dall’Ungheria, così come da altri paesi. Giovedì 10 marzo 2022 - 18:07. Centinaio: subito a lavoro su misure urgenti per emergenza cereali. Poi programmazione a medio e lungo termine per filiere. CONDIVIDI SU:. . . . . . . . . . . Roma, 10 mar. “Chiederemo all’Unione europea di sbloccare un milione di ettari dal Fondo di rotazione per salvare il salvabile (askanews) – Rinviare l’adozione della Politica agricola comune…
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A livello nazionale – spiega la Coldiretti – la guerra in Ucraina taglia fino al 10% le razioni di cibo per mucche, maiali e polli Ultimo aggiornamento il 10 Marzo 2022 – 21:01. (mi-lorenteggio.com) Milano, 10 marzo 2022 – E’ allerta cibo per gli animali nelle stalle della Lombardia a causa del boom dei costi e della crisi delle forniture alimentari dall’estero. Ridurre la razione dei nostri animali è una scelta sofferta, ma purtroppo dovremo prenderla in considerazione”.
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Prima che scoppiasse la guerra in Ucraina, la situazione era già difficilissima, adesso sta raggiungendo un punto di non ritorno. Per gli allevamenti pugliesi la guerra in Ucraina sta significando "la peggior crisi alimentare per gli animali dalla fine del secondo conflitto mondiale". Una situazione che implica un taglio "fino al 10% le razioni di cibo a mucche, maiali e polli negli allevamenti pugliesi".
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Ovvero dai primi due Paesi che garantiscono all’Italia quasi la metà della materia prima che serve per alimentare mucche, maiali e polli d’ allevamento. Tanto potrebbe durare la resistenza dei produttori italiani di mangimi di fronte allo stop delle importazioni di mais da Ucraina e Ungheria. E le possibilità di soddisfare il fabbisogno nazionale di mais solo con la nostra agricoltura, sono ridotte al lumicino.
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"La decisione degli allevamenti - sottolinea la Coldiretti - sta provocando effetti sulle forniture alimentari con riduzioni della produzione di latte, carne e uova in un'Italia che è già pesantemente deficitaria in tutti i settori dell'allevamento". E' l'allarme lanciato dalla Coldiretti Puglia in riferimento alla "drammatica" situazione nelle fattorie pugliesi. - BARI, 10 MAR - "La guerra in Ucraina taglia fino al 10% le razioni di cibo a mucche, maiali e polli negli…
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Il testo completo di questo contenuto a pagamento è disponibile agli utenti abbonati «Misure urgenti per gestire la carenza di materie prime». A lanciare l'appello a livello nazionale è Michele Liverini, presidente reggente di «Assalzoo», l'associazione nazionale dei produttori di alimenti zootecnici. Una filiera particolarmente significativa anche per il Sannio con in testa, proprio, la Liverini Spa, realtà imprenditoriale operativa a Telese Terme da 53 anni e.
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Con la decisione dell’Ungheria di ostacolare le esportazioni nazionali di cereali, soia e girasole, è a rischio un allevamento tricolore su quattro che dipende per l’alimentazione degli animali dal mais importato dal Paese di Orban e dall’Ucraina che hanno di fatto bloccato le spedizioni e rappresentano i primi due fornitori dell’Italia del prezioso e indispensabile cereale. Dall’Ungheria sono arrivati in Italia ben 1,6 miliardi di…
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I costi di produzione già saliti oltre le soglie di guardia sono aumentati ulteriormente raggiungendo per alcuni prodotti valori che vanno dal 170% (concimi) all’80% (energia) e del 50% (i mangimi). «Il settore - rimarca Andrea Lugo, presidente dell’Associazione allevatori Fvg - era già in forte difficoltà a causa dell’incremento dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Scelte urgenti che rendano l’Italia e l’Europa autosufficienti dal punto di vista…
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Un problema non da poco, visto che Ungheria e Ucraina sono i primi esportatori dei cereali per l’alimentazione animale in Italia . "In un giorno – sottolinea Barbieri – il prezzo del mais è salito di 8-9 euro al quintale, mai accaduto prima Gli accordi commerciali vengono fatti dagli importatori, ma ci vorrebbe che l’Italia, l’Europa chiedesse aiuto agli Stati Uniti rapidamente, perché poi per far arrivare qui le materie prime ci vuole tempo, visto che viaggiano in nave.
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E’ l’allarme lanciato dalla Coldirett, che denuncia il fatto che le fattorie italiane che sono costrette a lavorare in perdita per riuscire a nutrire i propri animali per effetto della carenza di materie prime che ha costretto ai primi razionamenti anche i supermercati. Ad esempio, Unicoop Firenze ha deciso di mettere un tetto a chi compra olio di semi di girasole, farina e zucchero.La decisione degli allevamenti sta provocando effetti sulle forniture alimentari con riduzioni della produzione di…
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L’effetto drammatico è stato la chiusura di oltre 120 stalle in Puglia in 1 anno con le imprese di allevamento da latte allo stremo, per cui Coldiretti Puglia chiede alla Regione Puglia un intervento concreto per sostenere le aziende zootecniche schiacciate da questa tempesta perfetta. Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere – insiste Coldiretti Puglia – spesso da intere generazioni, lo…
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Coldiretti: "La peggiore crisi alimentare per gli animali dalla fine del secondo conflitto mondiale"
(attualità) -La guerra in Ucraina taglia fino al 10% le razioni di cibo a mucche, maiali e polli negli allevamenti italiani. ilmamilio.it. La guerra in Ucraina taglia fino al 10% le razioni di cibo a mucche, maiali e polli negli allevamenti italiani che si trovano a fronteggiare la peggiore crisi alimentare per gli animali dalla fine del secondo conflitto mondiale a causa dell'esplosione dei costi dei mangimi e del blocco alle esportazioni di…
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«E’ a rischio il futuro della fattoria italiana se non vengono riconosciuti i giusto compensi che tengano conto dei costi di produzione sempre più alti, dalla bolletta energetica ai mangimi» afferma Prandini nel sottolineare che è «una crisi che colpisce un sistema che ogni giorno lavora per garantire un settore che complessivamente tra latte, carne e uova genera un giro d’affari di circa 40 miliardi di euro ed è ai primi posti nel mondo per qualità e…
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Così Italmopa-Associazione Industriali Mugnai d’Italia (Federalimentare/Confindustria) in merito al decreto emanato dall’Ungheria che introduce un sistema di limitazione dell’export di cereali, e quindi di grano, considerati “derrate agricole strategiche”. Nei giorni scorsi, abbiamo responsabilmente evidenziato che la violenta esplosione delle quotazioni del grano non poteva in alcun modo essere assorbita dalla sola Industria molitoria, ma era oggettivamente impossibile prevedere che questa…
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Si tratta della decisione dell’Ungheria di ostacolare le esportazioni nazionali di cereali, soia e girasole verso l’Italia «La guerra non è una cosa lontana e nemmeno una questione nazionale. L’appello è di Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso che vuole rivolgersi ai parlamentari trevigiani dopo l’ennesima notizia che mette in crisi anche l’agricoltura di casa nostra. Qui a Treviso, nella Marca trevigiana, gli effetti sono già ben presenti e drammatici.
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Per l’alimentazione animale occorrono circa 9 milioni di tonnellate di mais a fronte di una produzione italiana di scarsi 6 milioni di tonnellate. Assalzoo chiede pertanto “l’adozione di misure urgenti per gestire l’emergenza, favorendo l’import di mais per scongiurare il profilarsi di una vera e propria debacle della zootecnia nazionale”. È necessario coltivare in Italia almeno 300mila ettari in più per soddisfare la domanda della zootecnia nazionale Il…
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Con ripercussioni pure in Italia: buona parte di quel grano, per vicinanza logistica, affluiva a bordo di camion in tutto il nordest. In Italia il consumo annuo di olio di girasole è di poco inferiore alle 800 mila tonnellate Scorte di farina. Tornando alla questione del grano, anche la Romania ha bloccato le esportazioni che normalmente seguivano le rotte del Mar Nero. Anche il grano è una materia prima proveniente da Russia ed…
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Ad affermarlo è il Senatore Giorgio Maria Bergesio, capogruppo Lega in Commissione Agricoltura. “Draghi e Governo intervengano subito per evitare crisi alimentare globale”. Chiediamo al premier Draghi di intervenire immediatamente a livello europeo per evitare che si verifichi una crisi alimentare globale”, conclude Bergesio “Infine l’Ungheria, stato Ue, ha di fatto bloccato le esportazioni di cereali a causa dell'aumento dei…
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Diversi produttori stanno accusando un irrigidimento dei controlli doganali e il conseguente rallentamento che subiscono i carichi delle navi destinati alle esportazioni di beni quali appunto il grano. Dall’ufficio doganale arriva non secco “no” all’ipotesi di divieti e parla solo di un semplice aumento nei controlli. Un’intesa avvenuta alla fine di due giorni di incontri del Primo Ministro Imran Khan con Putin, culminati il 24 febbraio.
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Le nuove regole proibiscono le esportazioni di miglio, di grano saraceno, zucchero, bestiame e carne e altri cosiddetti prodotti secondari che derivano dal bestiame. L'Ucraina rischia infatti una crisi umanitaria a causa dell'intensificarsi della guerra iniziata lo scorso 24 febbraio, con l'invasione da parte della Russia di Vladimir Putin. Così come ha scritto il ministro dell'Agricoltura ucraino Roman Leshchenko, il blocco delle…
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Ed in questo caso sarebbe inevitabilmente a rischio la fornitura di farine per la produzione di pane, pizza o prodotti dolciari". Russia e Ucraina con il loro quantitativo stimato (12,6 milioni di tonnellate di grano e 1,85 milioni di tonnellate di mais) rappresentano l'11,5% di grano e il 2% di mais a disposizione del resto del mondo Invece, molti molini potrebbero rimanere senza grano tenero nei prossimi giorni proprio per il provvedimento del Governo…
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Non per il grano duro che serve per la pasta. «Sì, certamente: sul grano tenero produciamo il 36% di quello che ci serve, mentre sul grano duro siamo al 60%. economia & politica Non solo il gas, anche il grano soffre di Ferruccio de Bortoli. Il rischio, però, è soprattutto sul grano tenero, per intenderci quello della pasticceria. agroalimentare Grano e mais, prezzi record: effetto guerra sulla spesa al supermercato di Federico Fubini.
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Allevamenti a rischio perché i due Paesi hanno bloccato le spedizioni: da lì arriva la metà delle forniture. PADOVA. Stop dell’Ungheria. Tutto comincia con la decisione dell’Ungheria di ostacolare le esportazioni nazionali di cereali, soia e girasole L’allarme arriva dalla Coldiretti e da Confagricoltura. Allarme di Coldiretti e Confagricoltura Padova. Manca il mangime per nutrire gli animali: già bloccati i primi contratti di fornitura anche nella nostra provincia.
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