"E' sbagliato parlare di resistenza europea contro la Russia. Putin non ha dichiarato guerra all'Unione Europea, ma solo all'Ucraina che non ne fa parte. Putin ha invaso l'Ucraina violando il diritto internazionale, come hanno fatto molto spesso i Paesi occidentali negli scorsi anni. E l'Unione Europea ha riarmato l'Ucraina e messo le sanzioni alla Russia. Questa storia del nemico alle porte è assurda.
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La UE vuole armarsi contro la Russia: una follia! L’unica sicurezza possibile è invece trattare per un disarmo bilanciato dall’Atlantico agli Urali Abbandonata dagli Stati Uniti d’America, allarmata dall’avanzata dei russi sul fronte ucraino, l’Unione Europea della tedesca Ursula von der Leyen ha scoperto di essere impotente, si è spaventata e, terrorizzata per la sua fragilità, invece di lavorare per la pace e il disarmo ha deciso che bisogna mettersi l’elmetto, spendere tanti soldi, fare nuovi debiti e riarmarsi.
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Per favore non fate la guerra che poi dobbiamo studiarla. Graffito diligentemente calligrafato con vernice acrilica sul cancello di una scuola fiorentina. Chi avesse voglia di interrogarsi sulla percezione che hanno della guerra coloro che sarebbero chiamati a combatterla qui trova una risposta esauriente. Ce la troverebbe anche il segretario generale della Nato Mark Rutte che invoca non più e no…
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La continuazione della guerra in Ucraina non è nell’interesse di nessuno dei suoi volontari o involontari protagonisti. Non è nell’interesse del popolo ucraino esausto da una guerra subita che non ha perso e non può vincere e di cui rischia di essere la vittima sacrificale. Non è nell’interesse della Russia di Putin che la guerra l’ha voluta ma non l’ha vinta e vi si trova meritevolmente impantanata.
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Non ci sono parole per descrivere l’indegna pagliacciata guerrafondaia recentemente messa in scena nel Parlamento europeo (per vedere come hanno votato i rappresentanti italiani si veda l’utile documentazione pubblicata dal Fatto). Va innanzitutto chiarito che né la Commissione né il Parlamento europeo hanno competenze che possano consentire loro di promuovere il riarmo e la guerra. Ciò sia per considerazioni attinenti al contenuto delle norme sia…
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Nella folle risoluzione approvata dall’Europarlamento si invitano i governi ad abbandonare ogni remora a colpire il territorio russo. E a sviluppare «prove di stress per la legislazione». La piazza di Michele Serra lo sa?L’Europa ripudia la pace come mezzo di risoluzione delle controversie internazi...
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Di fronte al delirio bellicista in atto nell’Unione Europea, viene da chiedersi se non siamo ormai di fronte a un caso macroscopico di psicopatologia politica: sono in atto tutti i meccanismi difensivi descritti da Freud. Il primo è la negazione: del reale, del contesto, delle proprie pulsioni distruttive ecc., che ormai si è spinta a un punto tale, psicotico, da divenire denegazione, forclusione (cioè perdita del rapporto con la realtà, tipico della psicosi).
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Vogliamo scuole e ospedali o missili e cannoni? Parafrasando liberamente un arcinoto e drammatico discorso di Mussolini, alcuni leader italiani di maggioranza e di minoranza ci hanno ricondotto a questo bivio retorico dopo la svolta di Ursula von der Leyen sul riarmo europeo. Naturalmente per trarne una conclusione opposta a quella che il dittatore ottenne a Belluno il 24 settembre 1938: chi mai vorrebbe i «cannoni», oggi, potendo scegliere il «burro» incautamente disdegnato allora dall’infervorata piazza fascista? Il punto, purtroppo, sta proprio nella libertà di opzione.
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Nel contesto di una situazione internazionale in rapido mutamento, la propaganda russa dimostra una sorprendente flessibilità. Fino a poco tempo fa, i suoi principali media ripetevano che gli Stati Uniti erano il nemico numero uno, da annientare “fino alla cenere nucleare”. Oggi, invece, il messaggio è completamente diverso: si parla di ripristino dei legami, assenza di conflitto e persino di una possibile cooperazione.
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Amleto di William Shakespeare parla di The time is out of jount ed era una epoca a cavallo fra la metà del ‘500 e l’inizio del ‘600, se fosse vissuto, oggigiorno, avrebbe ripetuto la medesima frase: «Tempo sconquassato». Non avremmo immaginato che gli Usa e la Russia fossero tanto vicine e l’Europa fosse così lontana e che, per le due potenze, fosse una sorta di capro espiatorio. È il segno dei tempi che gli avversari storici amoreggiano e che gli alleati tradizionali si stanno avviando…
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Di: Redazione 10/03/2025 In questa intervista, Andrea Margelletti analizza le principali vulnerabilità dell’Europa in ambito politico e militare, sottolineando la necessità di una maggiore unità e di investimenti in difesa per rispondere alle minacce globali. Si discute del confronto tra Stati Uniti e Cina, che sta influenzando profondamente le dinamiche geopolitiche mondiali, e del ruolo dell’Italia nel bilanciare le relazioni con la Russia garantendo al contempo la propria…
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Parto da una premessa, che sono dichiaratamente di parte rispetto a questa guerra. Del resto lo si è sempre di parte, no? Rimane però una questione di grado accettabile, da valutare di volta in volta, nei limiti del possibile. Decideranno gli altri quanto sia accettabile il mio grado di partecipazione “di parte” a tale conflitto. Sostengo da sempre l’opposizione liberaldemocratica a Putin. Ho conosciuto di persona e seguito per lavoro (all’epoca ero responsabile della…
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