Rapina a Sassari: il caveau della Mondialpol rimane intatto

La società Vedetta 2 Mondialpol ha rilasciato una nota in seguito alla rapina avvenuta a Sassari, precisando che il caveau non è stato violato. L'escavatore utilizzato dai rapinatori per portare via i sacchi di denaro non ha raggiunto il cuore della sede di Caniga, alle porte di Sassari. La domanda che sorge spontanea è perché ci fosse una tale quantità di denaro fuori dal caveau proprio nel momento in cui i banditi hanno deciso di agire.

Il Procuratore Generale di Cagliari, Luigi Patronaggio, ha espresso la sua preoccupazione per la ferocia delle bande armate organizzate che continuano a perpetrare rapine nel territorio sassarese, utilizzando modalità paramilitari e armi pericolose. Patronaggio ha dichiarato che si sta adoperando per creare sinergie tra le Procure del Distretto e le Forze dell'Ordine, al fine di contrastare un fenomeno criminale che sta mettendo a dura prova l'ordine e la sicurezza pubblica nell'intera Isola.

Il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, ha espresso allarme e grande rabbia in seguito al gravissimo assalto armato alla sede della Mondialpol. Ha sottolineato come la criminalità organizzata e preparata, spregiudicata e senza scrupoli, mina la sicurezza della comunità e mette in pericolo la vita di persone comuni pur di raggiungere i propri deprecabili obiettivi.

A Sassari, un gruppo di circa dieci banditi armati ha assaltato il caveau della Mondialpol intorno alle 20:30 di venerdì 28 giugno. Prima di entrare, hanno incendiato veicoli lungo la strada 131 tra viale Italia e Predda Niedda. Utilizzando un escavatore, hanno sfondato il muro perimetrale dello stabilimento.

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