Milano perde 15 miliardi in un lunedì nero sui mercati

Lunedì nero per i mercati azionari, con Piazza Affari che ha registrato una perdita di 15 miliardi di euro di capitalizzazione, portando il totale delle perdite a 55 miliardi nelle ultime tre sedute. Gli indici hanno comunque recuperato dai minimi, ma la correzione iniziata giovedì scorso continua a preoccupare gli investitori.

Diversi fattori hanno contribuito a questa situazione: i risultati trimestrali deludenti di alcune grandi aziende del settore tecnologico, i timori legati alla recessione e alla politica monetaria delle banche centrali, e i rischi di un inasprimento del conflitto in Medio Oriente. In Giappone, la borsa ha subito un crollo del 12,40%, la peggiore performance dal 1987, a causa della ripresa dello yen che ha raggiunto i massimi sul dollaro da gennaio.

Il panico da ribasso ha colpito anche le aziende quotate venete, che hanno cercato di limitare i danni. Nonostante i timori di una recessione innescata dalla finanza, come nel 2008, appaiano improbabili, la situazione rimane tesa.

Dopo il venerdì nero in Europa e il crollo della borsa di Tokyo, le borse europee hanno iniziato la settimana in salita. Tuttavia, Piazza Affari ha perso terreno, azzerando i rialzi ottenuti nella prima ora di contrattazioni. L'indice Ftse Mib ha chiuso con un calo del 2,27%, a 31.293 punti. Anche Londra, Francoforte e Parigi hanno registrato perdite, rispettivamente del 2,04%, 1,82% e 1,42%, riducendo però le perdite nel corso del pomeriggio grazie a un miglioramento di Wall Street, dopo che l'indice Ism dei servizi negli USA è risultato superiore alle aspettative per il mese di luglio.

La situazione sui mercati azionari rimane incerta, con volatilità e carry trade che giocano un ruolo chiave. Gli investitori continuano a monitorare attentamente gli sviluppi economici e geopolitici, cercando di navigare in un contesto di crescente incertezza.

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