Gasperini riflette sul suo futuro e sul calcio moderno

Gian Piero Gasperini, l'allenatore dell'Atalanta, ha recentemente condiviso i suoi pensieri su una serie di argomenti in un'intervista al Corriere dello Sport. Ha parlato del suo futuro, delle nuove regole del calcio e della performance dell'Italia agli Europei.

Dopo una stagione straordinaria, la più importante della storia dell'Atalanta, Gasperini ha deciso di rimanere a Bergamo. Nonostante il corteggiamento del Napoli, che ha poi deciso di puntare su Antonio Conte, Gasperini ha scelto di rimanere fedele ai nerazzurri. "Ci sono stati alcuni momenti della stagione in cui ho creduto che fosse arrivata l'ora di lasciare l'Atalanta", ha ammesso.

Gasperini ha espresso preoccupazione per le nuove regole del calcio, in particolare quelle relative ai falli di mano e ai contatti. "Stanno rovinando il gioco del calcio, perché sui contatti e i falli di mano non si capisce più nulla, non c'è chiarezza", ha detto. Ha sottolineato le differenze tra le interpretazioni degli arbitri a livello nazionale e internazionale, sostenendo che sembra che si stiano giocando due sport diversi tra Serie A e Coppe Europee.

Parlando del fallimento dell'Italia agli ultimi Europei, Gasperini ha detto: "È mancata la squadra, Spalletti non è riuscito a trasmettere certi princìpi, le ragioni può conoscerle soltanto lui". Ha descritto l'esperienza come "depressiva".

Infine, Gasperini ha parlato del suo rapporto con gli arbitri. "Da un certo punto di vista anche loro hanno imparato a conoscermi, si rapportano in modo diverso", ha ammesso. Ha riconosciuto che ci sono state "troppe cose" in passato, ma ha anche detto che il mestiere degli arbitri è diventato "impossibile", a causa di un regolamento che "troppo spesso non è chiaro".

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