La procura di Parma insiste, Chiara Petrolini deve andare in carcere

- La Procura di Parma ha deciso di presentare appello contro l'ordinanza del Gip, emessa il 19 settembre scorso, che aveva disposto gli arresti domiciliari per Chiara Petrolini, la giovane di 22 anni di Traversetolo, indagata per il ritrovamento di due neonati morti e sepolti nel giardino della sua villetta. Il procuratore capo, Alfonso D’Avino, ha comunicato che l'ufficio da lui diretto ha ritenuto necessario chiedere nuovamente il carcere per la giovane, contestando la decisione del Gip che aveva optato per una misura cautelare meno restrittiva.

La vicenda ha scosso profondamente la comunità locale e ha suscitato un acceso dibattito sull'adeguatezza delle misure cautelari adottate nei confronti di Petrolini. Il padre dei due neonati, intervistato dal programma televisivo "Le Iene", ha dichiarato di non aver mai notato cambiamenti significativi nel comportamento della sua ex fidanzata, la quale gli aveva sempre assicurato di prendere la pillola anticoncezionale. Le sue parole, cariche di incredulità e dolore, hanno aggiunto ulteriore drammaticità a una storia già di per sé tragica.

La Procura di Parma, nel suo appello, ha sottolineato l'importanza di una misura cautelare più severa, considerando la gravità dei reati contestati a Petrolini, tra cui la soppressione di cadavere. La decisione del Gip di disporre gli arresti domiciliari presso la casa dei genitori della giovane è stata fortemente criticata, poiché questi ultimi non si sarebbero mai accorti di quanto stava accadendo sotto il loro stesso tetto.

L'ex fidanzato di Chiara Petrolini, nel corso dell'intervista, ha raccontato di essere stato scioccato quando ha appreso del ritrovamento del primo neonato, aggiungendo che la giovane gli aveva scritto un messaggio in cui esprimeva il suo stupore per l'accaduto. Le sue dichiarazioni hanno sollevato ulteriori interrogativi sulla dinamica dei fatti e sul ruolo della famiglia di Petrolini nella vicenda.

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