Eni supera le aspettative e accelera il piano di dismissioni

Eni, il colosso energetico italiano, ha recentemente superato le stime semestrali, in particolare sul fronte della produzione, portando un forte impulso al titolo che ha chiuso la seduta a 14,49 euro, con un incremento del 3,3%.

Nel secondo trimestre, il gruppo ha registrato un utile operativo proforma adjusted di 4,1 miliardi di euro, in calo del 3% anno su anno, ma superiore ai 3,77 miliardi previsti dal consenso. L'utile netto adjusted è stato di 1,5 miliardi, in calo del 21% rispetto al secondo trimestre 2023, ma ancora una volta superiore alle stime, che erano di 1,42 miliardi.

La performance di Eni è stata ulteriormente rafforzata dalla promozione da parte degli analisti di RBC, che hanno migliorato la raccomandazione a "Outperform" da "Sector Perform", con un target price di 18 euro per azione. Inoltre, Eni ha promesso di accelerare il riacquisto di azioni proprie dopo aver registrato un calo dell'utile netto inferiore alle attese nel secondo trimestre del 2024.

L'amministratore delegato Claudio Descalzi ha dichiarato in una call con gli analisti che la società potrebbe incassare più di 8 miliardi di euro in proventi netti da cessioni entro il 2027. Tuttavia, ha anche lanciato un allarme sulla crisi del gas, sottolineando che non è ancora finita.

Eni ha chiuso la prima metà del 2024 con un utile netto di 3,1 miliardi di euro, di cui 1,52 miliardi tra aprile e giugno, superando del 10% le attese del mercato, nonostante un terzo in meno rispetto alla stessa metà del 2023. La generazione di cassa, molto vicina ai 4,1 miliardi di risultato operativo, indica una forte crescita organica, basata sull'aumento del 5% dei barili prodotti.

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