La notte di San Lorenzo: tra scienza e fede

La notte del 10 agosto, conosciuta come la notte di San Lorenzo, è un evento atteso da molti per osservare le stelle cadenti. Ma cosa rende questa notte così speciale e quale legame ha con la figura di San Lorenzo? Padre Gabriele Gionti, gesuita, cosmologo e vice direttore della Specola Vaticana, ci offre una prospettiva unica su questo fenomeno, esplorando il rapporto tra scienza e fede.

San Lorenzo, martire cristiano, è celebrato il 10 agosto. La tradizione vuole che le stelle cadenti, visibili in questa notte, rappresentino le lacrime versate dal santo durante il suo martirio. Queste "lacrime" sono in realtà lo sciame meteorico delle Perseidi, che raggiunge il suo picco proprio in questo periodo dell'anno.

Le Perseidi sono frammenti di cometa che, entrando nell'atmosfera terrestre, si incendiano creando spettacolari scie luminose. Questo fenomeno è studiato da astronomi e cosmologi, come Padre Gionti, che ci spiegano come la scienza possa coesistere con la fede, offrendo una comprensione più profonda dell'universo.

Purtroppo, l'inquinamento luminoso sta diventando un problema crescente, rendendo sempre più difficile osservare le stelle. Tuttavia, ci sono ancora luoghi privilegiati, come la provincia dolomitica di Belluno, dove il cielo notturno offre uno spettacolo mozzafiato.

Per celebrare la notte di San Lorenzo, Roma World ha organizzato un evento unico, lontano dalle luci della città. Gli amanti del cielo e della natura si sono riuniti per osservare lo sciame meteorico delle Perseidi in un'atmosfera di pura magia, trasformando la serata in una straordinaria caccia alle stelle.

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