Arresto di Puff Daddy, il MeToo della musica esplode

- Il 22 agosto è uscito al cinema "Blink Twice", il primo film diretto da Zoë Kravitz. La pellicola racconta la storia di un miliardario, interpretato da Channing Tatum, che organizza festini a base di sesso e droga sulla sua isola privata. Gli ospiti, soprattutto le ragazze, subiscono terribili e inquietanti esperienze. La sceneggiatura di Kravitz è chiaramente ispirata al caso di Jeffrey Epstein, il miliardario con un'isola privata che, prima di morire suicida nel 2019, aveva creato un sistema di prostituzione, anche con minorenni. Il titolo originale del film doveva essere "Pussy Island".

Nel frattempo, l'arresto di Sean "Diddy" Combs, noto anche come Puff Daddy, ha scosso l'industria musicale. Fino a un anno fa, Combs era uno dei nomi più noti della musica statunitense, con un impero che includeva un canale TV, una linea di abbigliamento, un marchio di vodka e un profumo. La sua vita era caratterizzata da feste, droghe e opulenza, con un superyacht da 65 milioni di dollari, un jet privato e un patrimonio netto di 1 miliardo di dollari.

Il New York Times ha definito l'arresto di Combs come il #MeToo dell'industria musicale. Le accuse di abusi e violenze, che avevano portato a un primo processo nel 2016 conclusosi con un patteggiamento a favore dell'ex fidanzata Cassie Ventura, sono ora affiancate da nuove accuse di favoreggiamento alla prostituzione e traffico sessuale. Thalia Graves, assistita dall'avvocatessa Gloria Allred, ha dichiarato che Combs e la sua ex guardia del corpo l'hanno legata e stuprata, vendendo poi il filmato dell'aggressione come pornografia. Durante una conferenza stampa a Los Angeles, Graves è scoppiata in lacrime parlando del dolore subito a causa dell'aggressione.

L'arresto di Puff Daddy ha aperto un vero e proprio vaso di Pandora nell'industria musicale, portando alla luce una serie di accuse e rivelazioni che potrebbero avere conseguenze significative per molti altri protagonisti del settore.

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