L'eco della tragedia di Satnam Singh risuona in Italia

La morte di Satnam Singh, un lavoratore agricolo indiano, non è un incidente di lavoro ordinario. È un atto criminale commesso da un datore di lavoro che ha privilegiato il profitto aziendale sulla tutela della vita umana del lavoratore. Questa tragedia si aggiunge a molte altre che si sono verificate negli ultimi anni nelle campagne, nei cantieri e nelle fabbriche.

Domani, venerdì 28 giugno, dalle 18:00 alle 20:30, a Viterbo, in piazza della Repubblica, si terrà un sit-in per Satnam Singh. I sindacati si uniranno alla protesta, esprimendo la loro indignazione per l'ingiustizia dilagante e il crescente divario tra una ristretta élite di miliardari e una vasta massa di lavoratori sfruttati.

Aboubakar Soumahoro, ex deputato di Alleanza Verdi Sinistra, oggi nel Misto dopo le inchieste sulle cooperative dei suoi famigliari, ha commentato il caso del bracciante morto a Latina invocando un intervento del governo. Secondo Soumahoro, è ipocrita aspettare le tragedie per fare promesse e piangere lacrime di coccodrillo. La politica dovrebbe prevenire queste tragedie.

Soumahoro ha chiesto a tutte le forze politiche di appoggiare la sua proposta di legge, promossa da reti di associazioni di migranti, per abolire la legge Bossi-Fini, che crea illegalità e sfruttamento. La proposta prevede anche la regolarizzazione di tutti gli "invisibili" e l'istituzione della "patente del cibo".

Nel frattempo, in Parlamento, la morte di Satnam Singh ha scatenato un'ondata di indignazione. L'Aula ha espresso il proprio sdegno con un applauso, mentre la leader della destra ha espresso la sua "orribile, disumana" reazione alla morte del bracciante indiano, lasciato a dissanguarsi dal suo caporale italiano. Tuttavia, queste parole nette sembrano essere solo una parte della commedia dell'Aula.

La morte di Satnam Singh ha sollevato una serie di questioni urgenti sulla condizione dei lavoratori migranti in Italia. La sua morte non è un incidente isolato, ma il risultato di un sistema di sfruttamento che deve essere affrontato a livello politico e sociale. La sua storia è un monito per tutti noi sulla necessità di garantire la dignità e i diritti di tutti i lavoratori.

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