Assalto paramilitare a un portavalori in Puglia: un'opera dei maestri del crimine di Cerignola

L'assalto paramilitare a un portavalori avvenuto a Torchiarolo, in Puglia, ha richiamato l'attenzione sulla specifica scuola di pensiero dei criminali cerignolani. Questi professionisti del crimine sono talmente abili da essere spesso chiamati in causa dalle principali organizzazioni mafiose nazionali, come Cosa Nostra, la ‘ndrangheta e la camorra, per eseguire colpi impeccabili su caveau o portavalori.

I cerignolani sono noti per la loro competenza nel settore criminale, tanto da essere coinvolti su commissione anche dalle principali organizzazioni criminali nazionali, da Cosa Nostra alla n’drangheta e alla camorra, quando si tratta di non sbagliare nello svuotare un caveau o un portavalori. Oltre ai cerignolani, altri gruppi d’assalto noti per la loro competenza provengono da Bitonto, Andria e dai territori della Sacra Corona Unita tra Brindisi e Lecce.

L'assalto spettacolare, cinematografico, al furgone portavalori sulla Brindisi-Lecce torna a evocare un accostamento mediatico niente affatto apprezzato nella percezione locale: il far west pugliese. Si verifica periodicamente, sulla scia di una cronaca che comunque non fa mancare di concreto supporto il paragone. Un precedente il 25 settembre dello scorso anno. Ci provano in due, incappucciati, a Bari.

Il procuratore De Donno ha definito l'indagine come complessa. "C'è una fascia territoriale tra le province di Brindisi e Lecce, dove è necessario incrementare i presidi di polizia", ha dichiarato il capo della polizia Vittorio Pisani, che ha presieduto una riunione del comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza, convocato nel capoluogo brindisino dopo l’assalto del 5 luglio a un portavalori sulla strada statale 613 a Torchiarolo. Alla riunione hanno partecipato anche il prefetto, Luigi Carnevale, il capo della direzione centrale anticrimine del dipartimento di pubblica sicurezza, Alessandro Giuliano, i vertici della magistratura di Brindisi e della Dda di Lecce, e i rappresentanti territoriali delle forze dell’ordine.

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