Pensione a 70 anni nel 2051, le stime ISTAT

- Il presidente dell'ISTAT, Francesco Maria Chelli, ha recentemente presentato un quadro allarmante durante l'audizione del Piano Strutturale di Bilancio davanti alle commissioni Bilancio riunite della Camera e del Senato. Secondo le stime dell'ISTAT, nel 2051 l'età pensionabile potrebbe raggiungere i 70 anni, un aumento significativo rispetto agli attuali 67 anni. Questo scenario è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui l'invecchiamento della popolazione e l'aumento dell'aspettativa di vita.

Dal 2012 al 2023, l'età media di uscita dal lavoro è già salita da 59,5 a 61,5 anni per gli anticipi INPS e da 64,1 a 67,5 anni per gli assegni standard. Questo trend, secondo Chelli, è destinato a continuare, con un ulteriore spostamento in avanti dell'età pensionabile. L'ISTAT sottolinea che, anche negli scenari di natalità e mortalità più favorevoli, il numero di nascite non potrà comunque compensare quello dei decessi, amplificando lo squilibrio tra nuove e vecchie generazioni.

L'aumento dell'età pensionabile è solo una delle molteplici sfide che il sistema previdenziale italiano dovrà affrontare nei prossimi decenni. La manovra finanziaria in arrivo prevede incentivi per la permanenza al lavoro, ma resta da vedere se queste misure saranno sufficienti a bilanciare il crescente squilibrio demografico. Chelli ha evidenziato come l'attuale articolazione per età della popolazione, più che i cambiamenti demografici ipotizzati, sia il principale motore di questo squilibrio.

Le stime dell'ISTAT dipingono un futuro in cui il pensionamento sarà ritardato di circa tre anni rispetto ad oggi, con un'età pensionabile che potrebbe raggiungere i 70 anni nel 2051.

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