Missile Houthi su Israele, Netanyahu promette vendetta

- Un missile lanciato dai ribelli yemeniti Houthi ha eluso le sofisticate difese israeliane e americane, atterrando a soli 35 chilometri dall'aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv. Questo evento ha sollevato interrogativi sulla capacità delle difese aeree israeliane di intercettare minacce provenienti da distanze così grandi. Il missile, partito dallo Yemen settentrionale, ha viaggiato per oltre 2.000 chilometri, attraversando il Mar Rosso e superando la contraerea alleata.

L'incidente ha messo in luce tre principali motivi di imbarazzo per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. In primo luogo, la capacità dei ribelli Houthi di lanciare un missile che ha eluso i radar hi-tech israeliani e americani rappresenta una falla significativa nella sicurezza nazionale. In secondo luogo, il tempo impiegato dall'aeronautica militare israeliana per dichiarare pubblicamente l'incidente, ben undici ore, ha sollevato dubbi sulla prontezza e l'efficacia della risposta israeliana. Infine, l'incapacità del missile intercettore di distruggere completamente il missile Houthi ha evidenziato le limitazioni delle attuali difese antimissilistiche.

Questo episodio segna una nuova fase nella guerra tra Israele e i ribelli Houthi, sostenuti dall'Iran. La capacità degli Houthi di colpire obiettivi così lontani dal loro territorio dimostra un significativo avanzamento tecnologico e strategico. Netanyahu ha promesso una risposta dura, dichiarando che gli Houthi "pagheranno un prezzo alto" per questo attacco. Tuttavia, resta da vedere quale sarà la natura di questa risposta e se Israele sarà in grado di prevenire futuri attacchi simili.

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