Trump promette la più grande deportazione della storia e Biden considera il ritiro

Donald Trump, durante la convention repubblicana di Milwaukee in Wisconsin, ha annunciato piani ambiziosi per il suo prossimo mandato, se rieletto. Ha promesso di intraprendere la "più grande operazione di deportazione nella storia del nostro paese" e di chiudere i confini sin dal primo giorno del suo mandato.

Nel suo discorso di accettazione della nomination, Trump ha espresso un messaggio di fiducia, forza e speranza. Ha promesso una vittoria incredibile nelle prossime elezioni e ha delineato i suoi piani per i prossimi quattro anni, che ha descritto come i più grandiosi nella storia del paese.

Tra le promesse di Trump, c'è quella di riportare in auge il sogno americano. Ha parlato di un'America che produce tutto in casa, protegge la produzione nazionale con ogni mezzo - anche con dazi al 100% sulle auto straniere - e diventa dominante nell'energia. Ha anche promesso di riprendere il progetto del muro alla frontiera sud.

Nel frattempo, Joe Biden, l'attuale candidato democratico, sta considerando seriamente di ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca. Alcuni membri influenti del suo partito, tra cui Pelosi, Obama e Schumer, gli hanno suggerito di fare un passo indietro, alla luce dei sondaggi disastrosi che preannunciano una sconfitta a valanga negli Stati in bilico.

Il discorso di Trump, durato circa 90 minuti, ha toccato una serie di temi, dalle guerre in Ucraina e Medio Oriente alla politica interna, con il taglio delle tasse e il programma di deportazione. Ha concluso il suo discorso con le note dell'aria "Nessun dorma" della Turandot di Puccini, sotto una pioggia di centomila palloncini rossi, bianchi e blu, i colori della bandiera americana.

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