Crisi sanitaria in Sardegna: l'ospedale Brotzu al collasso

L'ospedale Arnas G. Brotzu di Cagliari, la principale struttura sanitaria della Sardegna, sta attraversando un periodo di grave crisi. La situazione è tale che la direzione generale ha dovuto comunicare alle altre Asl e all'assessorato della Sanità l'esaurimento dei posti letto.

La chiusura di numerosi servizi nelle Asl "periferiche" della Sardegna ha provocato negli ultimi mesi una concentrazione dei ricoveri negli ospedali cagliaritani, in particolare all’Arnas G. Brotzu. Questo ha portato alla crisi attuale, con l'ospedale che non riesce più a gestire l'afflusso di pazienti.

Il sindacato degli infermieri Nursing Up ha proclamato 48 ore di sciopero in seguito alle continue segnalazioni e richieste d’aiuto ricevute da parte degli infermieri del Brotzu. Gli infermieri lamentano condizioni di lavoro insostenibili che mettono in pericolo la propria salute e quella dei pazienti di cui sono responsabili personalmente in sede civile e penale.

La Sardegna è tra le regioni italiane con la peggiore assistenza sanitaria, come afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. La Fondazione ha elaborato una classifica di Regioni e Province autonome sulla base dei dati del ministero della Salute sugli adempimenti Lea, evidenziando un significativo gap Nord-Sud.

Martedì mattina si terrà un incontro in assessorato regionale alla sanitaria tra l’assessore Armando Bartolazzi e i vertici delle aziende sanitarie, ospedaliere e dei servizi sarde. L'obiettivo è affrontare la crisi e trovare soluzioni per garantire l'assistenza sanitaria sul territorio. La direttrice del Brotzu, Agnese Foddis, ha inviato un appello ai colleghi e alla Regione, denunciando le difficoltà nella cura dei pazienti e il rischio di una «indiscriminata deprivazione dell’assistenza sul territorio» che comporta la «incontrollata e ingovernabile migrazione degli utenti verso il Brotzu».

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