Attacco informatico in Libano, esplosioni di walkie-talkie e cercapersone di Hezbollah

- Il Libano è stato recentemente teatro di un attacco informatico senza precedenti, che ha colpito duramente l'organizzazione sciita Hezbollah. Il 17 settembre, migliaia di cercapersone utilizzati dai miliziani sono esplosi simultaneamente, causando numerose vittime e feriti. Il giorno successivo, un nuovo attacco ha preso di mira i walkie-talkie, provocando ulteriori esplosioni in diverse località del paese.

Secondo fonti saudite, le esplosioni dei walkie-talkie sono state causate da "batterie trappola" integrate nei dispositivi radio Vhf di marca Icom, modello IC-V82. Queste batterie, importate da Hezbollah due settimane fa, contenevano cariche esplosive che sono state attivate da remoto. Le immagini sui social media e sui media libanesi mostrano diversi walkie-talkie danneggiati o semi distrutti.

Il bilancio delle vittime è tragico: almeno nove persone sono morte e oltre 300 sono rimaste ferite. Le esplosioni hanno colpito case, auto e moto, seminando il panico tra la popolazione. A Sohmor, nella Valle della Bekaa, tre persone hanno perso la vita, mentre l'esplosione dei cercapersone del giorno precedente aveva già causato almeno 12 morti, tra cui due bambini, e migliaia di feriti.

L'attacco ha sollevato molte domande sulla sicurezza delle comunicazioni di Hezbollah e sulla possibilità di infiltrazioni da parte di spie israeliane. Il leader di Hezbollah, Hashem Safi al-Din, ha dichiarato che i dispositivi erano stati acquistati cinque mesi fa, quasi contemporaneamente ai cercapersone. Questo solleva il sospetto che l'attacco sia stato pianificato con largo anticipo e che gli aggressori abbiano avuto accesso a informazioni dettagliate sulle operazioni di Hezbollah.

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