Costi e chiarimenti del concordato preventivo biennale per lo Stato

- L'Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 13/2024, ha fornito chiarimenti sul Concordato preventivo biennale, un istituto di compliance rivolto ai contribuenti che applicano gli Indici sintetici di affidabilità (Isa). Questo strumento, introdotto dal Dlgs n. 13/2024, mira a incentivare la regolarizzazione delle posizioni fiscali dei contribuenti, offrendo una sanatoria per i redditi non dichiarati nel periodo 2018-2022. La sanatoria prevede il pagamento di un'imposta sostitutiva, parametrata al livello di affidabilità fiscale del contribuente, e un'imposta sostitutiva dell'Irap al 3,9%.

Il provvedimento, approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, è stato inserito nel decreto Omnibus e offre alle partite Iva che aderiranno al concordato preventivo biennale una maxi sanatoria del nero fatto tra il 2018 e il 2022. Questa sanatoria, che ha ottenuto il via libera delle commissioni, prevede una tassazione molto conveniente e senza sanzioni o interessi per le imprese e i lavoratori autonomi che aderiranno entro il 31 ottobre.

Il costo per lo Stato di questa operazione è stimato in quasi 1 miliardo di euro, con una distribuzione delle perdite su più anni: 212 milioni per il 2025, 267 milioni per il 2026, 223 milioni per il 2027, 176 milioni per il 2028 e 108 milioni per il 2029. Le cifre sono state messe nero su bianco nell'ultima riformulazione dell'emendamento presentato da Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega.

In pratica, si propone una "tripla sanatoria fiscale" che consente di far emergere e regolarizzare i redditi non dichiarati relativi al quadriennio 2018-2022, lungo tutto il periodo ancora accertabile dall'Agenzia delle Entrate. Questo ravvedimento speciale, che prevede il pagamento di un'imposta sostitutiva, rappresenta un'opportunità per le partite Iva di regolarizzare la propria posizione fiscale senza incorrere in sanzioni o interessi.

Ordina per: Data | Fonte | Titolo