Un nuovo punto di vista sul caso Yara Gambirasio in una docuserie Netflix

Il caso di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate di Sopra tragicamente scomparsa nel novembre del 2010, torna alla ribalta grazie a una nuova docuserie di Netflix Italia intitolata "Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio". La serie, disponibile sulla piattaforma da oggi, promette di sollevare nuove polemiche e di far parlare di sé.

La docuserie, diretta da Gianluca Neri e scritta da Carlo G., offre un nuovo punto di vista sul mistero che ruota attorno all'omicidio di Yara. Questa volta, la prospettiva è quella di Massimo Bossetti, l'uomo condannato all'ergastolo nel 2018 per l'omicidio della giovane.

La serie si presenta come un prodotto che si aggancia ai più eclatanti casi di cronaca per costruire intorno una tesi. In questo caso, la tesi è innocentista. Questo aspetto emerge chiaramente fin dal trailer, in cui compare Massimo Giuseppe Bossetti, e si sviluppa puntata dopo puntata.

Nella docuserie, Bossetti ha l'opportunità di esprimersi in una lunga intervista esclusiva. Le sue parole sono toccanti: "È più facile condannare una persona, che ammettere di aver fatto uno sbaglio". Questa affermazione, insieme ad altre, alimenta il dibattito sulla sua colpevolezza o innocenza, rendendo la serie un appuntamento imperdibile per gli appassionati del genere.

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