Allerta West Nile in Italia: primi casi e misure precauzionali

Il virus West Nile è tornato a far parlare di sé in Italia. In Lombardia sono stati rilevati tre gruppi di zanzare positive al virus, uno in provincia di Cremona e due in provincia di Mantova. Questo ha fatto scattare l'allarme per le donazioni di sangue nelle zone interessate.

Il virus West Nile, trasmesso principalmente dalla zanzara Culex pipiens, molto diffusa in Italia, ha causato diversi contagi in Lombardia lo scorso anno, tra cui un caso fatale in Valtellina. Quest'anno, la malattia sembra essere diventata endemica, con un caso non d'importazione segnalato nel Veneto.

La scoperta del virus nelle zanzare ha portato a misure precauzionali per le donazioni di sangue. Le persone che hanno soggiornato nelle zone interessate dovranno sottoporsi a un esame specifico. In alternativa, i donatori saranno sospesi temporaneamente per 28 giorni.

Nel Veneto, un uomo di 55 anni di Oderzo è stato colpito dal virus ed è attualmente in cura a domicilio. Questo caso non è d'importazione, il che indica che il virus è ormai endemico nella regione.

Il virus West Nile ha causato la sua prima vittima del 2024 in Veneto, la seconda nel Nordest. Si tratta di un uomo anziano di 86 anni, residente a Schiavonia, nella bassa padovana, la zona della regione dove negli ultimi anni ci sono stati più casi di questa malattia.

A Treviso, un uomo di 55 anni è stato contagiato da una zanzara infetta senza aver lasciato l'Italia. Questo è il primo caso di contagio di West Nile nella regione e il secondo decesso in Italia a causa del virus. L'allerta nella regione è salita a causa dei quattro casi di Febbre del Nilo, tre a Padova e l'ultimo a Oderzo. Il 27 luglio si è registrata la morte di un uomo di 86 anni, ricoverato all'ospedale di Schiavonia dopo aver contratto la malattia. Questa è la seconda vittima dell'infezione trasmessa dalle zanzare nel nostro Paese dall'inizio dell'estate, dopo la donna di 80 anni deceduta in Friuli Venezia Giulia.