Ius scholae: il Movimento Cinque Stelle rilancia la proposta

Il successo degli atleti italiani alle Olimpiadi di Parigi, accompagnato da episodi di razzismo, ha riacceso il dibattito sulla cittadinanza italiana per gli stranieri nati o cresciuti nel nostro Paese. Un tema cruciale che la politica deve affrontare con responsabilità, superando logiche ideologiche e strumentalizzazioni.

Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle, ha dichiarato che in Parlamento ci sono i numeri per approvare lo Ius scholae. Questo dibattito è stato riacceso dai recenti trionfi degli atleti italiani alle Olimpiadi di Parigi e dalle polemiche razziste che ne sono seguite. Conte ha sottolineato che molti giovani nati e cresciuti in Italia, che parlano italiano e si sentono italiani a tutti gli effetti, non hanno gli stessi diritti dei cittadini italiani perché il nostro ordinamento giuridico li considera ancora "stranieri".

La maggioranza dei potenziali beneficiari dello Ius scholae vive al Nord e ha origini romene e albanesi. Si tratta di oltre 300.000 studenti che, con l'introduzione di questa legge, acquisirebbero la cittadinanza italiana. Secondo le precedenti formulazioni discusse in Parlamento, lo Ius scholae legherebbe l'acquisizione della cittadinanza al completamento di un intero ciclo di studi, frequentato regolarmente per almeno cinque anni presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione.

Recentemente, Forza Italia ha mostrato apertura verso l'introduzione dello Ius scholae, contribuendo a riportare il tema al centro del dibattito politico. Questo cambiamento potrebbe riguardare oltre 300.000 dei 914.860 alunni che studiano in Italia e non hanno ancora compiuto 17 anni.

L'acquisizione della cittadinanza italiana per gli stranieri nati o cresciuti in Italia è un tema cruciale che la politica deve affrontare con responsabilità. Superare le logiche ideologiche e le strumentalizzazioni è fondamentale per garantire a tutti i giovani che vivono nel nostro Paese gli stessi diritti e opportunità.