Donatori democratici congelano 90 milioni di dollari in attesa di cambiamenti

La campagna elettorale del presidente Joe Biden ha subito un duro colpo. Importanti finanziatori del Partito Democratico hanno deciso di trattenere circa 90 milioni di dollari in donazioni destinate a sostenere la campagna elettorale dell'attuale inquilino della Casa Bianca. Questa decisione è stata comunicata a Future Forward, il più importante comitato di azione politica (PAC) a favore del presidente.

I finanziamenti congelati includono diversi impegni a otto cifre e rimarranno bloccati fintanto che Biden sarà il candidato dei democratici. Questa mossa è vista come un segnale di crescente insoddisfazione nei confronti della performance del presidente Biden, in particolare dopo il dibattito televisivo con Donald Trump del 27 giugno scorso.

La decisione arriva in coda a due settimane di polemiche e di appelli a ritirarsi dopo la disastrosa prova nel duello televisivo con Donald Trump e dopo le gaffe di ieri nel corso delle conferenze stampa di fine vertice Nato. Questi eventi hanno alimentato dubbi sulla capacità di Biden di competere efficacemente per un secondo mandato alla Casa Bianca.

È possibile che a novembre non sia Joe Biden a sfidare Donald Trump nella corsa per la Casa Bianca e che i democratici prima di allora scelgano un altro candidato? Questa domanda si rincorre con sempre più insistenza, alimentando speculazioni sul futuro del presidente in carica e candidato democratico. Tuttavia, al momento, non ci sono indicazioni chiare su chi potrebbe sostituire Biden come candidato del Partito Democratico.

La situazione attuale mette in evidenza le sfide che Biden deve affrontare nel tentativo di ottenere un secondo mandato. Con il congelamento di 90 milioni di dollari in donazioni, la sua campagna elettorale dovrà navigare in acque incerte nei prossimi mesi. Tuttavia, la storia della politica americana ha dimostrato che le fortune possono cambiare rapidamente e che nulla è definitivo fino al giorno delle elezioni.