Netanyahu all'ONU, "Palude antisemita". L'avviso a Teheran: "Pronti a colpirli"

- Benjamin Netanyahu, il Primo Ministro israeliano, ha tenuto un discorso infuocato all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dichiarando apertamente la sua intenzione di continuare la guerra contro Hezbollah e Hamas. Nonostante le proteste che hanno visto migliaia di persone scendere in strada a Manhattan, con una decina di arresti per blocco del traffico, Netanyahu ha promesso di proseguire i raid contro Hezbollah in Libano e la guerra a Gaza "fino alla vittoria totale".

Nella notte precedente, l'ufficio del premier israeliano aveva comunicato di condividere gli obiettivi degli Stati Uniti riguardo al cessate il fuoco in Libano. Tuttavia, una volta giunto al Palazzo di Vetro dell'ONU, Netanyahu ha ribadito la sua determinazione a colpire Hezbollah, definendo l'Assemblea Generale una "palude antisemita". Il discorso, durato trenta minuti, è stato caratterizzato da toni accesi e dichiarazioni bellicose, che hanno suscitato reazioni contrastanti tra i delegati presenti.

Nel frattempo, gli aerei da caccia israeliani hanno bombardato il quartiere di Dahiyeh, alla periferia sud di Beirut, dove si nasconde il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah. L'attacco ha causato la distruzione di un intero isolato e ha lasciato centinaia di persone intrappolate sotto le macerie. Questo raid rappresenta un ulteriore escalation nel conflitto tra Israele e Hezbollah, che continua a mietere vittime e a generare tensioni nella regione.

Netanyahu, nel suo discorso, ha sottolineato che la guerra contro Hezbollah e Hamas non si fermerà finché non sarà raggiunta una "vittoria totale", un obiettivo che molti esperti militari considerano irrealistico. Le sue parole hanno alimentato ulteriormente il clima di tensione all'interno dell'Assemblea Generale, dove numerosi delegati hanno abbandonato l'aula in segno di protesta.

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