Decisioni antiscientifiche e populiste

Le scelte del governo italiano in materia di alimenti e prodotti agricoli continuano a essere criticate per la loro natura antiscientifica e populista. Dopo le controverse norme sulla carne coltivata e le posizioni discutibili del Ministro dell'Agricoltura Lollobrigida in difesa del vino, l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di colpire il settore della coltivazione della canapa.

L'emendamento al disegno di legge sicurezza Piantedosi, che equipara la cannabis light a quella illegale ad alto contenuto di THC, potrebbe compromettere il futuro di molte aziende. Queste attività, basate sulla legge 242 del 2016, avevano lo scopo di sostenere e promuovere la coltivazione della canapa. Tra le aziende colpite c'è Dolomiti Grow, fondata nel 2018 e leader nell'esportazione di prodotti a base di cannabis light.

La decisione del governo potrebbe avere gravi ripercussioni anche sui consumatori e sui malati che utilizzano la cannabis light per la terapia del dolore. Secondo la deputata trentina Ferrari, i danni di questa scelta saranno pagati dagli agricoltori, dai lavoratori del comparto agroindustriale della canapa da estrazione e dai consumatori.

La decisione di equiparare la cannabis light a quella convenzionale ha suscitato forti reazioni politiche. Ferrari del Partito Democratico ha definito la scelta "vergognosa e antiscientifica", sostenendo che affosserà un settore fiorente. L'approdo del disegno di legge alla Camera è stato rinviato a settembre, ma le polemiche non accennano a placarsi.

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