Donato Giannico, Country Head Italia di Raiffeisen Capital Management, parla dell'importante investimento in infrastrutture annunciato dalla Germania e analizza le opportunità del settore per gli investitori e le piccole e medie aziende. Conduce Davide Lentini
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Il buon umore del Partito della Sinistra dopo il successo alle elezioni del Bundestag di febbraio sta svanendo. Sullo sfondo c’è il comportamento di voto di due Länder con partecipazione di governo della sinistra (Brema e Meclemburgo-Pomerania anteriore) al Bundesrat. Dopo che martedì scorso il gruppo del Partito della Sinistra al Bundestag ha votato all’unanimità contro gli emendamenti alla Legge fondamentale ai fini dello storico riarmo della Repubblica Federale Tedesca, il…
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La Germania potrebbe quest’anno ritrovare una moderata crescita, dopo aver però registrato due anni di recessione. Il Paese è stato colpito più di altri dal ridimensionamento dei rapporti con la Russia e dalle tensioni tra Occidente e Cina. È colpito più di altri anche dalla transizione del settore auto, dalla guerra dei dazi varata dal presidente USA Trump, dalla necessità di un riarmo. Degli investimenti per circa mille miliardi di euro del pluriennale piano tedesco per infrastrutture e Difesa, vedremo poi quanti realmente saranno fatti.
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Nel suo tentativo di diventare un partito “normale”, “accettabile”, Die Linke si è unito ai guerrafondai centristi radicali nella loro follia del riarmo. Quella appena trascorsa è stata una settimana da libri di storia. Il parlamento tedesco ha modificato il freno costituzionale al debito per consentire spese militari illimitate, indipendentemente da quanto profondamente porteranno il bilancio federale in rosso.
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La nuova vita della Germania farà del bene all’economia del Piemonte? Il grande piano di investimenti promosso dal futuro cancelliere Friedrich Merz, approvato il 18 marzo dal Bundestag, modifica le regole costituzionali di bilancio: punta a industria militare e infrastrutture, l’iniezione di una cifra stimata tra i mille e i 1.550 miliardi nel sistema Paese, con sollievo per Berlino che potrà co…
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Con i mercati non si scherza. L’Italia non può seguire il modello tedesco. Il debito è un macigno che pesa sulla crescita economica L’annuncio delle misure espansive da parte della Germania ha comportato un immediato aumento dei tassi a lungo termine di 40 punti base. E ciò è accaduto malgrado che la Germania abbia un debito al 62 per cento del Pil, meno della metà di quello italiano…
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Roma, 22 mar. – Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha promulgato oggi le modifiche alla Costituzione che consentiranno al prossimo governo di sforare i tetti di compatibilità finanziaria, prendendo in prestito centinaia di miliardi di euro per finanziare la difesa. Lo ha comunicato il portavoce presidenziale Cerstin Gammelin.“Oggi, 22 marzo 2025, il presidente federale Frank-Walter Steinmeier ha firmato la legge che modifica le regole costituzionali sul freno al debito e…
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A casa nostra c’è chi festeggia, illudendosi di non dover più sottostare a fastidiose limitazioni della spesa per evitare deficit eccessivi. Ma questo sarebbe un grosso equivoco: il cosiddetto fiscal compac t, o per meglio dire il Patto di stabilità e crescita aggiornato nel 2024, rimane pienamente in essere e non apre alcuno spiraglio di maggiore deficit e tantomeno è un viatico per il varo del debito comune a livello europeo.
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«Angela, perché ci metti sempre tanto a decidere e non lo fai mai da sola?», chiese George W. Bush alla cancelliera Merkel nella cucina del ranch di Crawford, in Texas. «Perché voi avete voluto così», rispose lei. Accadde nel 2007. Toccò poi a Condoleezza Rice spiegare allo stralunato presidente che dopo la Seconda Guerra Mondiale gli americani e gli alleati avevano evitato il tragico errore di Versailles, il trattato che alla fine della Guerra aveva imposto condizioni insostenibili alla Germania…
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Poco importa se il piano ReArm Eu si chiamerà ora Readiness 2030. La mutata terminologia non cambia la sostanza: il riarmo europeo, alla fine, non sarà affatto comunitario ma soltanto di chi se lo può permettere. Il riarmo europeo, cioè, si riduce al riarmo tedesco. Berlino infatti ha archiviato l'epoca del rigore di bilancio, approvando ieri in via definitiva la modifica costituzionale che elimina il tetto al debito e libera spazio fiscale per investimenti multimiliardari su Difesa, infrastrutture e transizione…
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La camera alta del Parlamento tedesco, il Bundesrat, ha approvato oggi una riforma costituzionale che permetterà alla Germania di fare debito, allentando la cosiddetta regola del “freno al debito”, che attualmente limita l’indebitamento pubblico allo 0,35% del prodotto interno lordo (Pil), con l’obiettivo di finanziare le spese militari e gli investimenti in infrastrutture, ma anche di rilanciare la più grande economia europea.
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Ultim'ora news 21 marzo ore 12 Via libera anche del Bundesrat, la camera bassa del Parlamento tedesco, al maxi pacchetto di investimenti della Germania per infrastrutture e difesa. Dopo l'approvazione del Bundestag di martedì 18 marzo, il Bundesrat ha dato l’ok con la maggioranza di due terzi: 53 voti favorevoli su 69. Il pacchetto di riforme prevede che le spese per la difesa superiori all'1% del pil non siano più…
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Il pacchetto prevede l’allentamento del freno all’indebitamento a favore di maggiori spese per armi, infrastrutture e clima. Intanto il governo prevede di aumentare la speda per la protezione civile per prepararsi a una guerra Anche il Bundesrat, Camera alta del Parlamento tedesco, ha approvato l’emendamento costituzionale che spiana la strada al varo del pacchetto finanziario destinato a sostenere le future spese per un totale di…
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Il bazooka fiscale per il riarmo tedesco è legge. La Bundesrat, la camera alta del parlamento che riunisce i Länder, ha approvato con 53 voti su 69 la riforma costituzionale al freno al debito. Il dispositivo, introdotto dall'ex cancelliera Angela Merkel, impedisce alla Germania di indebitarsi più dello 0,35% all'anno. Ma Friedrich Merz, vincitore delle ultime elezioni e leader della Cdu/Csu, ha convinto i deputati tedeschi ad approvare un piano che prevede l'istituzione di un fondo da 500 miliardi di euro da investire in…
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“Storica svolta fiscale”, “La Germania si mobilita”: così il day after del voto al Bundestag (seguito dal voto di oggi del Bundesrat) sulla riforma al freno al debito hanno titolato l’Handelsblatt e il Frankfurter Allgemeine Zeitung, i due quotidiani tedeschi più influenti sulle questioni economiche. Anche se probabilmente il titolo più centrato lo ha pubblicato il berlinese Tagesspiegel, che in prima pagina si è chiesto: “E ora cosa ne facciamo?”, riferendosi alla montagna di miliardi di debito che il Parlamento tedesco uscente ha messo sul piatto.
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