Sanità in Italia: un divario tra Nord e Sud

Il Ministero della Salute ha recentemente pubblicato il rapporto annuale sullo stato del Servizio Sanitario Nazionale, mettendo in luce un divario significativo tra le regioni del Nord e del Sud dell'Italia.

Il rapporto si concentra sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), ovvero quelle prestazioni fondamentali che devono essere garantite in tutte le strutture sanitarie del paese. Secondo il rapporto, l'Italia appare divisa in due: il Nord eccelle per la qualità della sanità, mentre il Sud fatica a tenere il passo, nonostante alcune eccezioni degne di nota.

Il rapporto evidenzia che molte regioni del Sud, tra cui Campania, Sicilia, Calabria, Molise, Sardegna e Abruzzo, non raggiungono la sufficienza in almeno un settore tra prevenzione, sanità ospedaliera e territoriale. Questo significa che il sistema sanitario in queste regioni non è in grado di garantire ai cittadini un livello di assistenza accettabile.

In particolare, l'Abruzzo ha registrato un calo significativo nel settore della prevenzione. Con un punteggio di 49,3 nel 2022, in calo rispetto al 77,7 del 2021, la regione non raggiunge la sufficienza in questo ambito.

Non è ancora chiaro come l'applicazione dell'autonomia differenziata potrebbe influenzare la situazione. Tuttavia, è evidente che sono necessari interventi mirati per colmare il divario tra Nord e Sud e garantire a tutti i cittadini italiani un accesso equo e di qualità ai servizi sanitari.

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