Cina, stimoli economici e panico da acquisti

- La Cina, un tempo sinonimo di crescita economica vertiginosa, sta attraversando una fase di profonda crisi. L'economia del Dragone, che fino a pochi anni fa registrava tassi di crescita a due cifre, oggi balbetta, penalizzata da una fiducia in declino tra i consumatori e da una bolla immobiliare in contrazione. Xi Jinping, al timone di un paese con quasi un miliardo e mezzo di abitanti, ha dovuto adottare misure di sostegno adeguate per evitare un ulteriore deterioramento della situazione economica.

Dopo mesi di attesa, durante i quali la mancanza di risposte concrete aveva scoraggiato la maggior parte degli investitori dall'esporsi alla Cina, il governo ha finalmente annunciato una serie di stimoli economici. Questi interventi, presentati in successione nell'ultima settimana, hanno avuto un effetto immediato sulla borsa di Shanghai, che ha registrato un rialzo di oltre l'8%. Tra le misure più significative, quella volta a ridurre i costi dei mutui immobiliari ha suscitato particolare entusiasmo tra gli investitori.

La reazione dei mercati è stata immediata e intensa: i broker locali hanno ampliato l'orario di contrattazione per consentire agli investitori di operare 24 ore al giorno, un chiaro segnale di euforia. Tuttavia, secondo gli esperti, questo movimento potrebbe non rappresentare un cambiamento strutturale per il mercato cinese, poiché l'obiettivo di lungo periodo del governo rimane la redistribuzione della ricchezza.

La Cina sta cercando di rispondere alla crisi economica con una serie di stimoli che hanno già avuto un impatto positivo sui mercati finanziari. Resta da vedere se queste misure saranno sufficienti a sostenere una ripresa duratura o se si tratterà solo di un fuoco di paglia.

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